Fiori dalla cenere
Recensioni

Fiori dalla cenere | Recensione – Master Editoria

Fiori dalla cenere è arrivato in Italia a settembre 2019 grazie alla casa Editrice Nord che ha saputo valorizzare e rispecchiare la qualità di questo romanzo storico con la cura grafica che la contraddistingue: il libro è rilegato con sovraccoperta dove in copertina è riportata l’immagine della versione in lingua originale, la predominanza dei vari toni del grigio in contrasto con i colori vivi e accesi della figura di donna in primo piano riflette perfettamente l’essenza del racconto: due donne che nella cupezza e negli orrori della guerra riescono a portare vita e speranza. Anche il titolo, nonostante non coincida con la traduzione dell’originale (The Alice Network) è coerente con il libro.

La trama di Fiori dalla cenere

Avrei tanto voluto comprendere le persone con la stessa facilità dell’aritmetica, in cui bastava ridurre tutto al minimo comune denominatore per avere la soluzione. I numeri non mentivano: c’era sempre una risposta, giusta o sbagliata che fosse. Semplice. Nella vita invece non c’era niente di semplice e non esisteva una risposta corretta.

Maggio 1947. Charlie è una giovane ragazza americana di buona famiglia, prodigio della matematica, a cui la Seconda Guerra Mondiale ha portato via il fratello, incapace di sopportare gli orrori visti al fronte, gli zii e l’adorata cugina Rose che erano rimasti in Francia. Della morte di quest’ultima però Charlie non è convinta, percepisce che è ancora viva da qualche parte e, nonostante gli innumerevoli tentativi da parte dei suoi genitori, dopo numerose ricerche parte per Londra e si ritrova a bussare alla porta della scontrosa e burbera Evelyn Gardiner, l’ultima persona ad averne avuto notizie. Il loro incontro non inizia con il piede giusto, ma ad un certo punto mentre Evelyn ascolta i motivi che hanno portato quella “giovane yankee” a casa sua, Charlie pronuncia un nome: Monsieur René. Questo fa scattare qualcosa in lei, trasformando la sua diffidenza e antipatia nei confronti della ragazza in autentico odio verso quell’uomo, tanto da spingerla ad aiutarla nella disperata ricerca della cugina.

C’era una guerra in corso: lei voleva combattere. Dimostrare che la balbuziente Eve Gardiner era in grado di servire il suo paese tanto quanto le migliaia di persone dalla dizione perfetta che l’avevano presa per un’idiota tutta la vita.

Maggio 1915. Eve è una ragazza inglese timida, di modeste origini, in grado di parlare fluentemente tre lingue, che lavora nell’archivio di un ufficio legale dove viene derisa da tutti a causa della sua balbuzie che le impedisce di partecipare attivamente alla guerra come vorrebbe. Un giorno però la sua vita prende una piega inaspettata in seguito all’incontro con il capitano Cameron che vede questo disturbo, la sua capacità di passare inosservata e l’innata abilità di essere credibile anche quando mente. Egli si occupa infatti di reclutare spie e quando chiede a Eve se vuole servire il suo Paese durante la Grande Guerra, lei non esita ad accettare e nel giro di poche settimane diventa una delle risorse della rete di Alice con il compito di raccogliere informazioni circa i piani dei soldati tedeschi grazie a un lavoro in un ristorante nella cittadina di Lille.

Il libro

Kate Quinn, di cui in Italia è già stato pubblicato per Newton & Compton L’amante di Roma, è riuscita nell’ardua impresa di inserire all’interno della medesima opera due storie differenti ma in egual modo avvincenti senza che l’una oscuri o predomini mai sull’altra, rischio molto frequente nei libri in cui vengono raccontate parallelamente più vicende, e a mantenere sempre un’alta tensione narrativa. Due storie quindi, due epoche differenti e due giovani donne che all’apparenza non potrebbero essere più diverse, ma che si riveleranno essere molto più simili di quanto potessero immaginare e le cui vite, a mano a mano che si procede con la lettura, si incrociano dando luogo a un unico racconto.

Sofia Carcereri
Commenti disabilitati su Fiori dalla cenere | Recensione – Master Editoria