Bologna Children’s Book Fair Online… pronti, via!
Il quattro maggio si è inaugurata l’edizione speciale della Bologna Children’s Book Fair, che ha aperto le porte virtuali per accogliere studiosi, autori, illustratori, traduttori ed editori di tutto il mondo, offrendo un programma ricco di eventi.
Perché se è vero che l’emergenza che stiamo vivendo pone grandi sfide all’editoria, è anche vero che non ci si è lasciati scoraggiare, mettendo a punto iniziative a sostegno di questa realtà già fragile e ideando nuove formule per andare incontro a lettori grandi e piccini.
Ed è questo spirito di ottimismo che riempe la stanza virtuale della fiera, che ha saputo reinventarsi per permettere agli addetti ai lavori e agli appassionati di incontrarsi e discutere dello stato attuale dell’editoria per ragazzi.
Abbiamo seguito per voi l’inaugurazione e siamo pronti a raccontarvi le novità di questa edizione.
Una tavola rotonda virtuale
Elena Pasoli, Exhibition Manager della Bologna Children’s Book Fair, accoglie a una tavola rotonda virtuale i rappresentanti di otto realtà editoriali provenienti da tutto il mondo: Bodour Al Qasimi per il Kalimat Group negli Emirati Arabi Uniti; Sophie Giraud delle Hélium Éditions in Francia; France Jack Jensen di Chronicle Books, negli USA; Cecilia Silva-Díaz delle Ediciones Ekaré, in Spagna; Gaia Stock delle Edizioni EL-Einaudi Ragazzi, per l’Italia; Sahar Tarhandeh di Tuti Books, Iran; Roger Thorp, Thames & Hudson, nel Regno Unito; Gita Wolf di Tara Books, India; Zhang Yuntao, Daylight, dalla Cina.
Nonostante la distanza fisica, ci si sente globalmente interconnessi, uniti – forse come mai prima d’ora – da una situazione che coinvolge tutti e che invita a fare comunità.
Coordinati da Maria Russo del New York Times, in diretta sui canali social della BCBF gli editori si sono confrontati sulle difficoltà poste dalla pandemia, gli effetti a lungo termine e le prospettive future verso cui il settore dell’editoria per l’infanzia si sta indirizzando.
Uno sguardo alle sfide
Si parla delle difficoltà che si sono presentate senza preavviso, costringendo a ripensare uscite ed eventi già programmati da tempo. Gaia Stock ha precisato che in Italia le uscite sono state tagliate del 65%, mentre Sahar Tarhandeh ha evidenziato una situazione ancora più grave: in Iran, già prima dell’emergenza imperversava una carenza degli stessi materiali per produrre libri, come carta e inchiostro.
E mentre le librerie pian piano chiudevano, ci si è confrontati anche con l’antagonista dell’editoria libraria, Amazon, che ha continuato a effettuare spedizioni. Interviene nuovamente Gaia Stock, con una nota positiva: racconta infatti agli editori stranieri l’iniziativa “Libri da asporto“, che ha visto il lavoro sinergico di editori e librai per raggiungere i lettori e contrastare il monopolio di Amazon nella consegna a domicilio di libri. Iniziativa che, si spera, proseguirà anche una volta usciti dall’emergenza.
Uno nuovo modo di pensare i libri
Eppure, la volontà condivisa è quella di pensare positivo. Fermarsi invita a creare, inventare e reinventarsi, cercare nuovi modi per dare uno smacco alla crisi.
Un punto interessante che emerge dal confronto è la necessità di usare, nel miglior modo possibile, tutte le risorse (soprattutto digitali) a nostra disposizione.
L’editoria deve muoversi in questo senso, l’editoria scolastica in particolare. Ci si auspica infatti di sviluppare contenuti digitali più moderni, vivaci e coinvolgenti che siano d’aiuto ai genitori e ai bambini, che si sono ritrovati a seguire le lezioni da casa.
Un’altra riflessione su cui gli editori si trovano d’accordo è quella di riconsiderare la quantità di libri prodotti ogni anno (numeri vertiginosi prima della pandemia). Ha senso adesso fermarsi anche da questo punto di vista, puntare sulla qualità rallentando una produzione che, inevitabilmente, faceva sì che alcuni titoli venissero abbandonati a loro stessi.
Riscoprire la natura e le emozioni
Una grande verità che l’emergenza sanitaria ha messo in luce è quella di riconsiderare l’impatto che abbiamo sull’ambiente. Questa nuova presa di coscienza non potrà non riflettersi sulla produzione libraria, e la maggior parte degli editori sta progettando titoli che rendano i bambini più consapevoli nei confronti dell’ambiente e della natura, riconoscendo la responsabilità di educare una nuova generazione.
Un’ultima considerazione ci tocca più nel profondo. L’isolamento è stato un’occasione per ripensare ai nostri valori e ristabilire le priorità: l’ambiente, certo, ma anche gli affetti, la famiglia, lo stare insieme. È anche su questo che si stanno concentrando gli editori, pensando libri che insegnino ai piccoli lettori a conoscere le emozioni più intime, i sentimenti e gli stati d’animo.
I libri, in tutta questa situazione, rimangono un bene prezioso, ricordano i partecipanti alla tavola rotonda. Creatività e propositività sono gli strumenti per fare della crisi una nuova, e attenta, ripartenza.
Siamo curiosi di scoprire cosa ci riserverà quest’edizione speciale della Fiera… seguiteci nei prossimi giorni per visitarla insieme a noi!