
Il diario del somaro
di Rossana Mancini
Daniel Pennac
Diario di scuola
Collana: i Narratori
Feltrinelli, 2008
p. 242, 16 €
«Ho sempre sentito dire che mi ci era voluto un anno intero per imparare la lettera a. La lettera a, in un anno. Il deserto della mia ignoranza cominciava al di là dell’invalicabile b».
Diario di scuola non è un libro sulla scuola ma sulla costante sofferenza del somaro, dei suoi genitori, complici o delusi, degli insegnanti, pedanti o indifferenti. Sulla sofferenza del non capire.
Daniel Pennac, ex somaro lui stesso e con serie difficoltà a livello cognitivo, racconta questa figura ampiamente diffusa, soprattutto nelle scuole delle banlieue di Parigi. Rinchiuso per punizione in un collegio, il giovane Daniel troverà tra quelle mura una casa e una famiglia e soprattutto professori attenti e amorevoli.
Prerogativa dei somari è raccontarsi ininterrottamente che non ce la fanno, che non sono fatti per la scuola; Pennac restituisce loro la dignità, facendo luce sulla paura dell’inadeguatezza che li immobilizza. Dietro di loro si nascondono bambini o ragazzi con una spiccata sensibilità, intelligenti e vivaci ma con difficoltà a livello di apprendimento, causate da una dolorosa vicenda familiare o dalla convinzione di essere stupidi perché gliel’hanno fatto credere.
«Quando diventai insegnante la mia priorità fu di alleviare la paura dei miei allievi peggiori per far saltare il chiavistello affinché il sapere avesse una possibilità di passare».
Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulle istituzioni scolastiche. Il giovane Daniel, salvato da alcuni professori che hanno visto nel disgrafico somaro della classe qualità che lui stesso non vedeva, è, oggi, un professore in stile L’attimo fuggente: gli ultimi della classe non sono individui da punire o isolare ma da salvare; si condanna, così, la pedagogia punitiva delle istituzioni scolastiche che tendono a ghettizzare gli ultimi e privilegiare i primi. Il diario prosegue in una successione scandita di episodi grotteschi o drammatici, brevi ma intensi, che tengono viva l’attenzione alla lettura. Ogni episodio raccontato è la storia della vita di un ragazzo, dei fallimenti e del dolore che stanno alla base del suo scarso rendimento scolastico. Ma è anche la storia dei loro successi da donne e uomini adulti: c’è il somaro diventato cuoco, il monello ladruncolo diventato prestigiatore, il disgrafico zuccone diventato scrittore di fama internazionale.
In duecentoquaranta pagine si snodano strategie di insegnamento, lezioni di vita, segreti e sfoghi in cui il somaro diventa professore di se stesso, riconoscendo nell’amore e nella comprensione il metodo universale per riuscire a cancellare quella distanza abissale tra cattedra e banco di scuola.
Pubblicato da Feltrinelli nel 2008, il romanzo-saggio non è né una critica né un elogio delle istituzioni; è piacevole e istruttivo, immerso in un’atmosfera romantica e romanzesca, destinato a tutti i ragazzi che si credono ultimi e agli insegnanti che credono che l’amore sia l’unica arma per accompagnare i giovani alunni sulla strada del successo scolastico e sociale.
Fonte immagine:http://www.coliseum.it/mostra-libri?libro=12547&titolo=Diario%20di%20scuola&autore=Pennac%20Daniel

