Premio Andersen 2022
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Il premio Andersen: dove semplicità non è mai semplicismo

Il mondo dei bambini è una realtà dove regnano la fantasia e la creatività, che ha delle regole tutte sue. Qui nulla è impossibile, neanche avere una casa al contrario, incontrare strani animali in giro per i boschi o ritrovarsi in luoghi lontani in un battito di ciglia. E quale miglior personaggio se non Christian Andersen per rappresentare questo universo? Ricordiamo tutti i suoi capolavori: La sirenetta, Il brutto anatroccolo, La regina delle nevi, Il soldatino di stagno, fiabe che ancora oggi nascondono significati profondi e che rendono possibili viaggi straordinari. 

Il premio Andersen – Il mondo dell’infanzia è il riconoscimento più prestigioso, a livello italiano, ai migliori libri per ragazzi e bambini, ai loro autori, editori e illustratori. La selezione è particolare poiché non avviene tramite candidatura o bando, ma è l’espressione del lavoro svolto dalla rivista mensile “Andersen” – che dal 1982 è il punto d’osservazione della produzione editoriale rivolta a bambini e ragazzi – in collaborazione con professionisti della filiera del libro.

Giunti alla conclusione di questa 41a edizione, dopo un anno di attenta analisi, il 16 maggio 2022 sono stati annunciati i vincitori per le diverse categorie, la cui cerimonia di premiazione si svolge a Genova il 28 maggio. 

I vincitori del Premio Andersen

Scopriamo insieme chi sono i protagonisti di questo 2022 che hanno fatto sognare l’intero panorama dell’infanzia:

  • Miglior libro 0/6 anni: Il mondo a testa in giù, di Marios Ramos (Babalibri). È la storia di Remì, un topolino che non è come gli altri. Per lui il mondo è tutto sottosopra, persino i suoi genitori! Ma un giorno, a scuola, scopre che la Terra è rotonda e decide di partire per un lungo viaggio alla ricerca di qualcuno che viva la sua vita “a testa in giù”. Dal finale a sorpresa, Il mondo a testa in giù è stato premiato perché è una storia che racconta il dono più prezioso dei bambini, ovvero l’arte di immaginare.
  • Miglior libro 6/9 anni: Ellen e il leone, di Crockett Johnson (Camelozampa). Un insieme di dodici esilaranti episodi che raccontano la serietà del gioco e il divertimento della condivisione. Ellen è una bambina che ha un leone di pezza come amico inseparabile, un compagno che riesce a coinvolgere in spassose avventure e lunghe conversazioni, nelle quali avrà sempre la meglio. È una nuova celebrazione del potere dell’immaginazione e dell’ironia.
  • Miglior libro 9/12 anni: Il Segreto, di Nadia Terranova e Mara Cerri (Mondadori). Un libro profondo e intenso che ha come protagonista Adele, una bambina che ha perso i genitori in un incidente. È una storia che si svela pian piano nella lettura e che invia un messaggio di speranza e consapevolezza emozionale ai piccoli lettori, ormai non così piccoli.
  • Miglior libro oltre i 12 anni: Tutto daccapo, di A-Dziko Simba Gegele (Atmosphere libri). Un libro che affronta i problemi della crescita in tutte le sue sfaccettature, dalle difficoltà di comunicazione con i genitori agli sbruffoni della scuola. Una vera e propria storia di formazione che può aiutare i ragazzi a muovere i primi passi nell’adolescenza.
  • Miglior libro oltre i 15 anni: La guerra delle farfalle, di Hilary McKay (Giunti). La vicenda prende avvio all’alba della Prima Guerra Mondiale: Rupert e i suoi amici dovranno confrontarsi con un mondo che cambia rapidamente e che sembra abbattere ogni precedente certezza. Una narrazione indimenticabile sul significato della crescita e sul ritrovamento di sé stessi alla ricerca di ciò che si ama.
  • Miglior libro di divulgazione: Nord, di Marieke Ten Berge (Clichy). Un atlante meraviglioso con illustrazioni realizzate grazie alla tecnica dell’incisione su linoleum. Un viaggio alla scoperta delle straordinarie creature che abitano le terre del grande Nord.
  • Miglior libro fatto ad arte: Il nastro, di Adrien Parlange (Fatatrac). Questa volta non vi è un fil rouge, ma un nastro giallo che guida di pagina in pagina l’occhio del piccolo lettore attraverso le illustrazioni.
  • Miglior albo illustrato: Io parlo come un fiume, di Jordan Scott e Sydney Smith (Orecchio Acerbo). Un bambino che ogni giorno si sveglia con il silenzio come compagno: la paura di parlare in pubblico, a causa della balbuzie, è la co-protagonista di un racconto che ha come ancora di salvezza il corso di un fiume. Una storia illuminante sulla potenza dell’amore e sulla capacità di superare le difficoltà.
  • Miglior libro senza parole: Riflettiamoci, di Gek Tessaro (Carthusia). Un libro senza parole che lascia a bocca aperta: la storia di un rinoceronte e di una giraffa, animali tanto diversi quanto vicini. Una vicendastoria intensa in cui anche solo un riflesso nell’acqua può essere un punto fermo da cui ricominciare.
  • Miglior libro a fumetti: Mule Boy e il Troll dal cuore strappato, di Øyvind Torseter (Beisler). La storia dell’ultimo di sette figli, Mule Boy, alla ricerca dei sei fratelli scomparsi. Un ragazzo che non si fermerà davanti agli ostacoli e che si spingerà fino alla montagna abitata dal Troll dal cuore strappato, unico modo per liberare i fratelli – imprigionati da un incantesimo – e liberare la principessa.
  • Miglior libro mai premiato: Rapimento in biblioteca, di Margaret Mahy (Interlinea). Una banda di briganti rapisce Serena Laburnum, bibliotecaria, nella speranza di ottenere un riscatto dal Comune. I piani dei rapitori, però, sembrano andare a monte quando si ammalano di varicella e sono costretti a rimanere a letto. Per passare il tempo, l’affascinante Serena legge loro delle storie e, pian piano, i briganti cominciano a cambiare. Una storia che sottolinea la forza dirompente della lettura.

 

Le ultime categorie riguardano il Premio speciale della giuria (Ho visto un bellissimo picchio, di Michal Skibinski e Ala Bankroft – Einaudi Ragazzi), la Miglior scrittrice (Sabrina Giarratana), la Miglior illustratrice (Mariachiara Di Giorgio) e i Protagonisti della cultura per l’infanzia (Federica Buglioni). 

 

Il 2022 sembra rappresentare un nuovo inizio, sia per il mondo dell’editoria che per quello dell’infanzia. In questi due anni di pandemia il libro non ha rappresentato solo un passatempo per i piccoli lettori, ma un vero e proprio compagno, l’unico che potesse trasportarli in universi paralleli, facendo passare loro la paura della solitudine e della tristezza. Mantenere attiva l’attenzione dei bambini è sicuramente l’obiettivo principale della produzione editoriale a loro rivolta, ma è bene ricordare come il bisogno di evasione e di avventura non debba mai peccare di fantasia, perché se è vero che ci vuole semplicità nella narrazione è altrettanto necessario allontanare ogni semplicismo. 

 

Eleonora Lizzul