Immagine raffigurante il primo volume di Kaiju No. 8
Eventi,  Mondo Editoriale,  News,  Pubblicazioni

L’invasione dei Kaiju a Milano. Presentazione del manga Kaiju No. 8 alla libreria Rizzoli Galleria

Chi si è trovato ad attraversare la stazione metropolitana di Porta Genova, nei giorni successivi al 23 marzo, non avrà potuto fare a meno di notare dei cartelloni pubblicitari piuttosto insoliti – e di un certo impatto – su muri, scale mobili e tornelli. Qualcuno si sarà anche fermato, incuriosito, per leggere le pagine illustrate riprodotte lungo la parete; avrà iniziato da sinistra verso destra, si sarà fermato titubante e smarrito, per poi di accorgersi che le frecce riportate come guida alla lettura gli indicavano, bizzarramente, di procedere nel senso opposto. Di che si tratta, dunque? Le magnifiche installazioni che tappezzano la fermata della linea verde milanese non sono altro che un’efficacissima campagna pubblicitaria realizzata per il lancio in Italia di Kaiju No. 8, manga di Naoya Matsumoto dal successo clamoroso in patria ed edito nel nostro paese dalla perugina Star Comics. In Giappone, la serie sta infrangendo moltissimi record, nonostante non abbia ancora una trasposizione animata: si parla di oltre cinque milioni e mezzo di copie vendute, con numeri importanti anche sul digitale, ambiente in cui l’opera è nata.

Di cosa parla Kaiju No. 8?

Bisogna partire dal principio: che cosa sono i kaiju? Il termine significa “bestia strana, misteriosa” e, propriamente, fa riferimento a quelle creature della filmografia giapponese che vedono in Godzilla il loro capostipite. Il manga è ambientato in un Giappone sconvolto da comparse improvvise e imprevedibili di questi mostri giganti. Il kaiju numero 8 non è altri che il nostro protagonista, Kafka Hibino, il cui nome prefigura la metamorfosi che lo porterà a essere un uomo-kaiju. Kafka rappresenta un eroe insolito per un manga che sembra collocarsi a pieno titolo nel solco degli shonen più classici: normalmente, il protagonista di queste serie è un adolescente, di cui si segue il percorso di crescita attraverso le numerose prove che dovrà affrontare per realizzare i suoi sogni e obiettivi. Kafka, invece, ha trentadue anni e di sogni non ne ha più: avrebbe voluto entrare nelle Forze di difesa del Giappone, ma dopo aver fallito più volte l’esame, ha deciso di rinunciare e di svolgere un lavoro socialmente utile (ripulisce le strade dalle carcasse dei kaiju soppressi). «Anche fare le pulizie è un lavoro importante e utile per la collettività! Vivo in una bella casa e mangio quello che mi piace… Dovrebbe bastarmi, no?». Ovviamente la risposta è “no”, altrimenti questo non sarebbe l’incipit di una storia. A pesare sulla sua coscienza è il ricordo di una promessa infranta, quella che da piccolo aveva fatto all’amica Mina Ashiro: avrebbero combattuto contro quei mostri che avevano distrutto le loro case e ciò a cui tenevano, e lo avrebbero fatto insieme, diventando l’uno la forza dell’altro. Kafka, però, è rimasto indietro, mentre Mina ormai è la comandante della Terza Unità delle Forze di difesa. Un nuovo incontro – con un ragazzo di diciotto anni, aspirante combattente per la difesa, che rappresenterà anche una spalla perfetta nell’economia narrativa e comica della serie – e la metamorfosi inaspettata – con un avvicinamento al “lato oscuro”, poiché di fatto Kafka diventa parte di ciò che vuole combattere – lo sproneranno a riprendere in mano quell’antico sogno e la sua promessa: «Devo andare da lei… Devo stare al suo fianco».

Il lancio in grande stile di Star Comics

Per un’opera così promettente, la Star Comics – che quest’anno festeggia il suo trentacinquesimo anno di attività, vantando nel proprio catalogo titoli storici quali Dragon Ball, Detective Conan, One Piece e i fenomeni più recenti di Haikyu!! e Demon Slayer – ha deciso di fare le cose in grande. I diritti per Kaiju No. 8 sono stati acquisiti nel 2020, dopo un’asta davvero serrata, a dimostrazione del chiaro interesse nei suoi confronti. Date queste premesse, era fondamentale «cercare di trovare una chiave per presentare il titolo in maniera un po’ innovativa rispetto al solito», afferma Claudia Bovini, direttrice editoriale, nell’incontro di presentazione alla libreria Rizzoli Galleria di Milano, tenutosi lo scorso 26 marzo. Senza dubbio, l’editore ha saputo sfruttare sapientemente il recente ingresso di Renato Franchi nel ruolo di head of marketing. Per realizzare “l’invasione della metro”, Franchi ha tenuto a mente le esperienze di almeno due paesi: innanzitutto la Francia, punto di riferimento indiscusso per gli editori di manga italiani. Data l’importanza culturale assegnata alla nona arte, l’illustrazione del primo volume si è trasformata in un’installazione di 45 metri sulle vetrate della Bibliothèque Nationale de France, con lo slogan “Seul un kaiju peut battre un kaiju”. Dall’altro lato, ovviamente, c’è il Giappone, dove l’uso della metropolitana come spazio per la promozione dei manga è diffusissimo: «da noi [una cosa simile] non è mai stata fatta; anche nel mondo del libro non è usatissima come tecnica quella di prendere un’intera stazione della metropolitana», osserva Franchi. La scelta della stazione di Porta Genova non è stata casuale: si tratta certamente di un nodo centrale della metropolitana di Milano, ma è anche una delle zone più frequentate dagli appassionati per raggiungere i rivenditori di fumetti della città. Queste installazioni, quasi arroganti nel loro imporsi all’attenzione dei passanti, segnano un passaggio fondamentale nel panorama culturale italiano: il mondo del manga irrompe nella quotidianità. «Stiamo vivendo un momento particolare per il manga perché si sono aperte delle porte nuove: mai nella vita ci saremmo immaginati di poter venire a presentare un manga in una libreria così importante, facendo certi tipi di allestimenti», aggiunge Bovini. «Si possono fare, oggi, dei progetti che in passato non potevano essere neanche concepiti». È senza dubbio un momento d’oro per il manga e, d’altra parte, è risaputo quale sia stata la portata del boom dei fumetti nell’industria editoriale italiana (l’AIE parla di un passaggio da 4,7 a 11 milioni di copie vendute nel 2021, per un +134% sul 2020). Da non dimenticare la straordinaria scalata delle classifiche compiuta da alcuni titoli nell’ultimo anno, fino all’emozionante conquista della vetta da parte della One Piece Celebration edition (n. 98), il 4 settembre; nella stessa settimana, Dragon Ball Super vol. 14 si aggiudicava il gradino più basso del podio. Di lì a poco arrivò il “tutto esaurito” dei graphic novel di Zerocalcare, grazie anche al trampolino di lancio della serie animata targata Netflix, la cui campagna pubblicitaria aveva sfruttato un’altra metropolitana. La nona arte ha così gettato un grido entusiasta che ha richiamato l’attenzione di tutta la stampa generalista: Kaiju No. 8, «uno dei titoli più chiacchierati degli ultimi mesi» (Andrea Rock, mediatore dell’incontro del 26 marzo) ha ottenuto una doppia pagina su “Robinson” il 16 marzo 2022.

Tutte le versioni di Kaiju No. 8

Un ultimo aspetto interessante di questo manga è il numero di edizioni con cui esce sul mercato italiano. Sono quattro, come annunciato dalla casa editrice in precedenza: regular edition, limited edition, variant cover e collection box. Inoltre, dal 2020 Star Comics sta lavorando molto sul digitale e Kaiju No. 8 è uno dei primi titoli a uscire contemporaneamente in entrambi i formati. La versione regular ha in allegato un pezzo di puzzle, la cui immagine verrà completata con i pezzi delle due uscite successive. La limited edition contiene un miniposter interno e alcune pagine a colori extra, ha in allegato un set di segnalibri (con finiture metallizzate o in PVC a seconda del fatto che la copia sia stata distribuita in fumetteria o nelle librerie e store online) ed ha una sovraccoperta con lavorazioni in argento, che mettono in risalto i riflessi della pelle e gli occhi del kaiju. La variant cover ha la stessa copertina dell’edizione regular, ma una sovraccoperta con una diversa illustrazione e una finitura materica: si tratta di una serigrafia che richiama l’effetto della roccia, per dare un’idea al tatto di come sia fatta l’armatura del protagonista. Infine, la Monstrous Box raccoglie il primo e il secondo volume – in anteprima assoluta – ed è corredata da vari gadget. Le varie edizioni sono state tirate in 245.000 copie, un numero straordinario se si considera che la tiratura maggiore di Star Comics fino ad ora è stata di 200.000 copie, per quel successo mondiale che è Demon Slayer.

 

Un inizio a dir poco sconvolgente, dunque, per Kaiju No. 8, il cui punto di forza è sicuramente il fascino del “classico rivisitato”, in grado di attirare sia i lettori più giovani – con scene splatter di grande valore estetico e dinamiche narrative vicine ai prodotti mediatici più conosciuti – sia i lettori nostalgicamente affezionati alle atmosfere degli anni novanta.

 

Antonella Colangiuli