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Quella metà di noi e di lei – Strada per lo Strega

«Di tutti gli errori che abbiamo fatto, il peggiore, quello irreversibile, c’entra con le parole che non abbiamo pronunciato e di cui non conosciamo l’esistenza e la consistenza».

Paola Cereda, Quella metà di noi

Paola Cereda porta davanti alla giuria dello Strega di quest’anno Quella metà di noi, libro che vuole essere un’indagine nell’io della protagonista, riuscendoci con successo. Matilde si trova a fare i conti con la sua vita: insegnante elementare in pensione, decide di proporsi come badante di un anziano ingegnere residente nel ricco centro di Torino. La vera motivazione di questa scelta risiede in quella metà di lei più remota, dimora del suo “non detto”.

Osservatrice attenta prima ancora che abile scrittrice, Paola Cereda guida il lettore attraverso i pensieri e le percezioni di questa donna, apparentemente artefice di una vita tranquilla, ma in realtà custode di sofferenza e frustrazione. Così i piani narrativi si avvicendano e la lettura diventa continua alternanza tra dentro e fuori, tra una focalizzazione interna su Matilde e la realtà percepita dagli altri personaggi. Siamo di fronte a un gioco di equilibrio tra il diritto a mantenere un proprio segreto e le conseguenze che questa scelta comporta nello stare bene con se stessi e nel rapporto con gli altri. Questa condizione trova ampio spazio di riflessione, così l’io di Matilde diventa un io universale, la sua metà nascosta diventa quella metà di noi che abbraccia chiunque custodisca un segreto per paura, diffidenza o semplicemente per cura.

La storia restituisce un autentico spaccato della società attuale, fatta spesso di reticenza e impenetrabilità comunicativa. I rapporti talvolta si limitano a una superficialità preoccupante che dà ulteriore spazio al dolore e al vuoto interiore, già cause della mancata condivisione delle emozioni. Così le relazioni diventano declinazione del famoso do ut des, dove non c’è spazio per l’interiorità: il rapporto tra Matilde e la figlia diventa somma di momenti di non ascolto e si esaurisce in richieste di denaro da parte di quest’ultima; allo stesso modo la relazione tra la protagonista e la domestica Dora diventa uno scambio di attenzioni per un bisogno recondito di sentirsi indispensabili. È così che un segreto può portare a vivere la realtà come se fosse una menzogna, alimentata da fraintendimenti, incomprensioni e sensi di colpa. L’altro non riuscirà a ricostruire la nostra vera essenza, il puzzle che ci rappresenta, poiché non abbiamo reso accessibili tutte le tessere che ci compongono.

Pubblicato da Giulio Perrone Editore, il libro presenta la copertina a sua volta divisa in due parti, in due metà, dal gambo di una foglia. Questa soluzione sembra quasi scelta ad hoc per riportare, anche graficamente, il messaggio che la scrittrice vuole trasmettere con la sua prosa semplice, ma vera.

Se lettura è anche riflessione su se stessi, Paola Cereda ha pienamente fatto centro.

Giulia Pagliuca

Nella puntata precedente: http://www.mastereditoria.it/ilblog/il-trapezista-infedele-strada-per-lo-strega/