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“Via col verde”: Autori di natura

copertina via col verdeIl libro Via col verde, in uscita nei prossimi mesi, è il tentativo di noi masteristi di indirizzare il mondo editoriale verso un atteggiamento più ecologico, sia dal punto di vista delle tematiche pubblicate sia per quanto riguarda i materiali utilizzati durante la stampa.
L’atteggiamento dell’industria editoriale del nostro Paese ha bisogno di precise indicazioni per poter procedere con passo sicuro attraverso un periodo storico impervio: il Covid, la crisi della carta e quella energetica, con un inevitabile aumento dei costi di gestione.
Con il nostro libro, speriamo di poter dare uno spunto e un contributo costruttivo in questo panorama, attraverso la proposta di un Manifesto per un’editoria più sostenibile.

Via col verde è diviso in sei grandi sezioni, ognuna dedicata a un aspetto peculiare da noi ritenuto fondamentale.
Con l’articolo che segue, vogliamo introdurre il capitolo intitolato Autori di natura. Qui, abbiamo dato spazio ad alcune delle voci più autorevoli e emblematiche per la lotta ambientale e climatica: Barbascura X, che ha pubblicato i suoi libri per Mondadori; Siri Jacobsen, autrice danese per Iperborea; e ovviamente il simbolo concreto della protesta climatica, Greta Thunberg.
Nel seguente articolo, Alessia Soldati pone l’attenzione su una delle penne più autorevoli in campo ambientale, anch’esso presente all’interno della sezione Autori di natura: Amitav Ghosh.
Nel suo saggio, infatti, Alessia riporta l’intervista fatta all’autore, condotta presso il Salone del Libro di Torino 2022 e avvenuta grazie all’intercessione della casa editrice Neri Pozza.
Questa occasione, invece, le dà l’opportunità di far conoscere questo sfaccettato e interessante scrittore, che connette il gusto di narrare una storia con la necessità di sottolineare l’imminente catastrofe climatica.

Buona scoperta, se non conoscete ancora questo autore, e buona lettura. 

Giulia Ottoni

 

Essere scrittori non significa soltanto inventare storie

Nel saggio La grande cecità. Il cambiamento climatico e l’impensabile Amitav Ghosh sviluppa il concetto secondo cui i narratori evitino di descrivere le catastrofi ambientali perché verrebbero percepite come improbabili, sensazione che relegherebbe poi le opere nella sfera della letteratura fantascientifica. Attuando questa scelta, tuttavia, c’è il rischio di andare contro il fine primo del romanzo moderno: raccontare la verità, la probabilità, «spostando l’inaudito verso lo sfondo, e portando il quotidiano in primo piano». Evitare di trattare questioni contemporanee, come il cambiamento climatico, significa nascondere una parte della realtà, occultarla, contribuendo a dar vita a una “grande cecità” che destabilizza tanto noi – inconsapevoli di ciò che sta accadendo nella nostra vita – quanto le generazioni future, che avranno una visione distorta di quella che è la totalità del reale. Eppure, è evidente come di fantascientifico ci sia ben poco: il problema esiste ed è attuale. Si dovrebbe invece pensare che, trattando tali temi «come magici o surreali significherebbe defraudarli proprio di ciò che rende così urgente parlarne, e cioè che accadono davvero, su questa terra, adesso». 

 

Amitav GhoshAmitav Ghosh non si tira indietro e accetta la sfida, diventando un nome riconosciuto nel campo a livello mondiale.

Nato a Calcutta nel 1956, Ghosh trascorre la sua infanzia tra India, Bangladesh e Sri Lanka, per poi trasferirsi in Inghilterra per frequentare l’Università di Oxford con una specializzazione in Antropologia sociale. I suoi studi lo portano poi ad Alessandria d’Egitto per un dottorato che ha come focus centrale l’analisi di fonti storiche che mostrano dei collegamenti tra India ed Egitto.

Sono le interconnessioni che scopre tra Paesi, culture, ambienti a interessarlo maggiormente. Un interesse che lo porta a oltrepassare le sfere dell’antropologia e della storia, per approdare nel territorio della narrativa. Ghosh vuole scrivere per dar voce a personaggi di confine, per far conoscere luoghi inesplorati e rendere i lettori più consapevoli di alcune tematiche e problematiche della contemporaneità. La scelta di vivere in America gli permette, inoltre, di avere due diverse prospettive: una orientata verso il suo Paese d’origine, l’India, e una verso la sua città d’adozione, New York. Due modi di vita completamente agli antipodi che si possono ben percepire nei suoi romanzi, dove prendono vita personaggi di origine indiana cresciuti però in Occidente. 

Guardiamo ad esempio Il paese delle maree, un romanzo pubblicato da Neri Pozza nel 2005. Nel più grande arcipelago di mangrovie al mondo, le Sundarban, tra India e Bangladesh, la vita quotidiana è sottoposta a continui cambiamenti causati dalla crisi climatica che incidono inesorabilmente sulle routine degli esseri che vi abitano. Dagli animali – delfini, granchi, coccodrilli, tigri – agli umani, le giornate si fanno sempre più pericolose perché le terre sono in un perpetuo rischio di inondazioni, a causa dell’innalzamento delle acque, e precipitazioni.

La stessa situazione si può notare anche a un continente di distanza. Sono anni che sentiamo parlare di un probabile inondamento di Venezia, la città lagunare per eccellenza. Ghosh affronta tale tema nell’Isola dei fucili, un romanzo uscito nel 2019 sempre per Neri Pozza che riprende le fila del Paese delle maree (il quale ne risulta essere una sorta di prequel) e pone l’attenzione su come la crisi ambientale non riguardi soltanto luoghi lontani e immaginari, ma è alla nostra portata, è qualcosa che ci riguarda da vicino, anche in piena civiltà.

L’attenzione all’emergenza climatica e ai conseguenti problemi ambientali è cresciuta alquanto negli ultimi tempi e capita sempre più spesso che siano le stesse case editrici a voler approfondire l’argomento. Ghosh ha, per esempio, aperto la strada a Neri Pozza che ad oggi ospita saggi e romanzi come Terra fragile, una raccolta di reportage usciti sul “The New Yorker” negli ultimi trent’anni, o Un bel quartiere di Therese Anne Fowler, dove la tematica green si intreccia con il problema del razzismo.

A proposito di Terra fragile, è da sapere che acquistando una copia del libro una parte dei ricavi ottenuti dalle vendite viene impiegata per piantare nuovi alberi nella “Foresta Neri Pozza” creata in collaborazione con Treedom, un’azienda fondata nel 2010 che porta avanti un progetto di riqualificazione ambientale a cui tutti possono contribuire tramite il sito on line. A questa iniziativa, che consiste nel piantare e prendersi cura di veri alberi in giro per il mondo, si è aggiunto recentemente anche Jungle nama, un adattamento in rima di una leggenda delle Sundarban, firmato sempre dal nostro caro Ghosh.

 

Anche altri editori si sono messi in gioco: ABEditore, similmente a Neri Pozza, ha optato per una collaborazione con Tree-Nation attraverso Eclissi. Storie all’ombra della Luna; Mondadori accoglie nel catalogo Barbascura X, noto divulgatore scientifico che si è fatto strada attraverso una comunicazione tutt’altro che antiquata, a fianco della famigerata Greta Thunberg, volto delle lotte studentesche contro la crisi climatica; Iperborea, da sempre votata al culto della natura, non si esime dal raccontare anche le facce più spinose, grazie anche alla penna di Siri Jacobsen.

 

Se vuoi saperne di più, ti rimando al nostro saggio Via col verde, che racchiude un grande “dietro le quinte” dell’editoria ambientale, fra cui una sezione dedicata agli “Autori di natura”.

 

Alessia Soldati

 

Si ringrazia la casa editrice Neri Pozza, in particolare Francesca Colletti.