Nella splendida cornice del giardino di Villa Necchi, situato nel Collegio Universitario Santa Caterina da Siena di Pavia, si è svolta ieri pomeriggio la presentazione del libro di Roberto Cicala, Andare per i luoghi dell’editoria, edito dalle Edizioni Il Mulino.
Insieme a Stefano Mauri, co-fondatore del Gruppo Gems, e a Cristina Foschini, una delle responsabili dell’ufficio diritti e acquisizioni del gruppo stesso, la presentazione del libro è stata un’occasione per proporre una riflessione importante. Le case editrici, infatti, sono luoghi importanti per creare cultura: un misto tra una sartoria (pensiamo all’edificio in cui ha sede Laterza a Roma, che ha ospitato le sfilate delle creatrici della Dolce Vita), e una casa accogliente, in cui alimentare un senso di comunità e famiglia.
Tra un aneddoto sulla sede storica di Mondadori a Milano, dove Arnoldo incontrò Ungaretti per convincerlo a pubblicare nella collana degli Oscar, e un approfondimento sulle nuove tendenze tra web e intelligenza artificiale, l’evento ha messo in luce il rapporto sempre più stretto (e poco esplorato in letteratura) tra le case editrici come luoghi della mente e le loro controparti fisiche, giungendo alla conclusione che questa commistione è più importante di quanto si pensi nella creazione di buoni libri.