Antonio Scurati M Strega vittoria
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Antonio Scurati vince il Premio Strega 2019

4 luglio, ore 23.05 inizia la diretta per la settantatreesima edizione del premio Strega. Si parte con un richiamo all’antichità e al museo etrusco dove si svolge la serata. Anche quest’anno il Ninfeo di Villa Giulia è gremito di gente, e sono pochi quelli che prestano attenzione ai microfoni del conduttore Pino Strabioli. Ma il suo papillon verde gli dà speranze e così si lancia in una serie di amarcord del calibro di Tomasi di Lampedusa, che ci catapultano nel passato della letteratura.

Della lavagna ancora nessuna traccia.

Si procede quindi con un’intervista all’attrice Piera Degli Esposti, dove la domanda che conduce è: “ha dato di più la letteratura al cinema, o il cinema alla letteratura?”, la letteratura ovviamente. Se qualche telespettatore si aspettava un’argomentazione, stasera ha sbagliato canale.  Ma ecco che compare finalmente la lavagna dello Strega con i risultati dei primi cento voti: brutte notizie per Missiroli che è solo a 10, Scurati è secondo con 28 voti, 12 voti per La straniera, 15 Terranova, mentre conduce Il rumore del mondo con 35 voti. È ancora presto per un reale pronostico.

La trasmissione prevede ora le presentazioni dei cinque libri in gara, seguite da due parole degli autori. Il primo libro presentato tra delle boccette di profumo etrusche è Addio fantasmi, di casa Einaudi. Nadia Terranova mostra l’abitazione di Messina dove ha preso vita la sua storia, racconta del rapporto dei personaggi con fato e colpa, temi centrali del romanzo insieme alla relazione tra madre e figlia, definite dall’autrice “due germogli paralleli”.

L’entusiasmo di Pino Strabioli contagia il telespettatore, il pubblico del Ninfeo invece ha ben altro a cui pensare. È il turno di Claudia Durastanti, straniera in terra londinese. Il suo libro – associato a una brocca decorata dal mito di Orfeo ed Euridice – nasce da una “sconfessione” dei suoi genitori che hanno romanzato il loro primo incontro dando due versioni diverse, “vengo da una famiglia di impostori” dichiara l’autrice ridendo. È un fiume in piena la Durastanti che si lancia in un elogio alla funzione poetica dell’errore linguistico, concludendo poi che la somiglianza tra due persone vince sull’amore. Pochi accenni al concetto di straniero e migrante, molte risate (forse troppi cioccolatini allo Strega?) peccato, visti i tempi che corrono sarebbe stato interessante approfondire.

A Piera Degli Esposti nella zona delle interviste si aggiunge Dacia Maraini, vincitrice del 1999, costretta a rispondere a domande come “è bello vincere il premio Strega?”. Segue un omaggio a Primo Levi in occasione del centenario della sua nascita, “la stella polare di chi ama la letteratura” dichiara la Janeczek.

È tempo di un secondo aggiornamento sulla votazione: passa in testa Scurati, seguito da Cibrario… tranquillo Antonio, vedrai che questa volta andrà tutto bene.

La serata procede con Strabioli che tenta di intervistare il direttore della fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi. Il direttore, davanti alla prima urna originale del premio Strega, si svincola abilmente dalla domanda scomoda su quale sia lo scopo della letteratura: “non è necessario rispondere alla domanda, basta sapere che deve averlo”. Chapeau.

Tocca ora a Missiroli che con Fedeltà ha vinto il premio Strega Giovani. L’autore confessa di aver scritto il romanzo in un bar (un po’ stile J.K. Rowling…) e di avere un passato da giornalaio riminese, da qui la sua passione per le parole. Fedeltà racchiude la crisi dei valori dei nostri tempi in un matrimonio che implode, immagine di come le persone tradiscano loro stesse pur di conformarsi a quello che la società si aspetta da loro. Missiroli conclude dicendo che nel suo libro si parla anche di ossessioni, tutti ne abbiamo di nascoste, Pino Strabioli preferisce non svelare le sue.

È il turno del Rumore del mondo, pubblicato da Mondadori. Al conduttore piace particolarmente la copertina, che a momenti è più protagonista dell’autrice. Ma Benedetta Cibrario non demorde e parla di storia, memoria e Italia. La storia è passato e futuro, come nel suo libro dove la narrazione si interrompe all’alba del 1848, prima che tutto cambi; e l’Italia è un paese pieno di bellezze troppo sottovalutate da chi le abita. Bella intervista Benedetta.

Che sia giunto il momento della presentazione di M? Assolutamente no, il caso vuole che sia proprio l’ultimo libro presentato. Il caso.

L’orologio batte la mezzanotte passata quando finalmente Antonio Scurati presenta il suo libro edito da Bompiani. M il figlio del secolo vuole essere un romanzo per tutti (malgrado le sue oltre ottocento pagine), primo di una trilogia e frutto di cinque anni di intense ricerche. Scurati parla della responsabilità etica, morale e sociale che lo ha accompagnato in questa impresa, l’urgenza di un antifascismo da esprimere senza bandiere, ma semplicemente riconoscendosi democratici. La vera gioia però ce la regala Pino Strabioli con una battuta finale tanto ridicola quanto pungente: “Per due volte finalista al premio Strega, ora vado a vedere con quanti voti ha perso stasera!”, audace.

Ci avviciniamo alla lavagna e alla fine dello spoglio, la tensione è praticamente assente, sul viso di Scurati ancora nessun’ombra di un sorriso, finché non lo vede non ci crede.

Scurati

Con una certa piattezza viene letto il risultato finale: 228 voti a M. Antonio Scurati vince il premio Strega 2019. Un breve applauso accoglie questa vittoria schiacciante, subito compare la bottiglia di liquore Strega e lo scrittore si scola il suo successo. Da come beve e dall’accenno di qualche lacrima, intuiamo che è l’ultima volta che lo vediamo al Ninfeo. La classifica si completa con Il rumore del mondo al secondo posto con 96 voti, seguito dai 56 di Fedeltà; al quarto posto La straniera con 52 preferenze, chiude Addio fantasmi con 34 voti.

Finisce la diretta, tutti i pronostici sono stati confermati: anche quest’anno ci sorprendiamo l’anno prossimo.

Eleonora Bitti

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