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Star Wars raccontato da Shakespeare

di Anna Travagliati

Ian Doescher
William Shakespeare’s Star Wars
Quirk Books, 2013-2015
p. 176 per volume
14,95 $ per volume

StarWars_final_72Nel 2013 la classifica di best seller del New York Times ha ospitato un curioso titolo: William Shakespeare’s Star Wars: Verily, A New Hope di Ian Doescher, rivisitazione del primo film della fortunata saga in chiave elisabettiana, comprese indicazioni di scena e pentametro giambico.
L’insolito esperimento si rivolgeva a un pubblico molto ristretto, cioè a coloro che erano appassionati di Guerre stellari e insieme avevano un debole per la poesia del Bardo. In modo inaspettato, il libro ha avuto un enorme successo, tanto che l’autore decise di scrivere nei due anni successivi gli adattamenti degli altri cinque film: The Empire Striketh Back, The Jedi Doth Return, The Phantom of Menace, The Clone Army Attacketh e Tragedy of the Sith’s Revenge.

È facile storcere il naso davanti a fusioni ardite di cultura letteraria e immaginario di massa, ma non è raro che i risultati possano essere interessanti, o anche solo divertenti. Possiamo ricordare videogiochi come Devil May Cry (con suggestioni dantesche) e libri come Orgoglio e pregiudizio e zombie, rifacimento horror del celebre romanzo di Jane Austen, nonché dichiarata fonte d’ispirazione per Doescher.

Ma perché andare oltreoceano quando in Italia abbiamo Marcello Toninelli, fumettista per ragazzi, autore di parodie a strisce di capolavori della letteratura quali la Divina Commedia, l’Iliade, l’Odissea, la Gerusalemme Liberata, e altro ancora. Non dimentichiamo nemmeno la trasposizione sulle pagine di Topolino di opere come Il Milione e l’Inferno, sceneggiati dal mai abbastanza elogiato Guido Martina.

È vitale sottolineare che la riscrittura di Doescher non è una parodia umoristica, come qualcuno potrebbe sospettare, ma una trasposizione letteraria: la storia e i personaggi di Lucas restano fedeli all’originale, viene semplicemente modificato il genere, da colossal americano fantascientifico a tragedia elisabettiana.
L’attrattiva principale di questa operazione sta nel piacere dell’intertestualità e delle citazioni, sia quelle dei film, che il fan appassionato saprebbe ripetere a memoria, sia quelle più colte delle tragedie del Bardo.
Anakin Skywalker che uccide i piccoli futuri Jedi riprende l’assassinio di Desdemona da parte di Otello. «Have you said all your orisons this night?» chiede Darth Vader, appena passato al lato oscuro, ai bambini, proprio come il Moro di Venezia aveva domandato alla moglie «Have you pray’d to-night, Desdemona?».
Mentre l’iconica scena dell’agnizione di Darth Vader come Anakin Skywalker viene così espressa da Doescher:

LUKE [In risposta a Vader che domanda cosa Obi-Wan gli abbia detto su suo padre]
O, he hath spoken much. And he hath told
Me of the truth—that thou didst slay him, aye,
And without cause or mercy, murderer
Most vile and wretched!
VADER
—No, I am thy father.
LUKE
Nay, ’tis not true! It is impossible!

E di certo non sono da sottovalutare i riferimenti intrafilmici:

The Anakin I knew is come to naught
And hath been slain by Vader’s presence vile.
Is this but rationalization, or
Is it some higher wisdom I may trust?
Me thinks one day I may believe ‘tis true-
When thought of from a certain point of view.

Così declama Obi-Wan dopo la terribile scoperta che il suo padawan è passato dalla parte del male, citando il famoso “da un certo punto di vista” con cui cercherà di giustificare il suo inganno a Luke in Il ritorno dello Jedi.
Alcuni ammiccamenti al fandom faranno sorridere gli appassionati della saga, una su tutti questa battuta pronunciata da Han Solo: «Pray, goodly Sir, forgive me for the mess. / And whether I shot first I’ll ne’er confess!», in riferimento al famoso dilemma “Han ha sparato per primo?” che affligge gli intenditori da decenni.

I libri di Doescher devono necessariamente rinunciare agli effetti speciali, all’epica colonna sonora e alle scene d’azione, ma arricchiscono la storia con ciò che al cinema non è stato possibile vedere direttamente: i pensieri e le reazioni interiori dei personaggi.
Così l’adrenalinico combattimento dove Vader ha la meglio su Luke viene laconicamente riassunto con una didascalia: «They duel. Darth Vader cuts off Luke’s right hand with his lightsaber». Bisogna tuttavia segnalare che questo momento è illustrato nella pagina successiva da uno dei bei disegni che adornano i libri. D’altra parte, l’autore può soffermarsi sulle emozioni di Luke durante il funerale del padre:

Rise up, my father—take thy closing flight.
Rise up, my father—stretch toward the sun.
Rise up, my father—man of tragedy,
Rise up, my father—rise, and thus be free.
Now is my heart full heavy, burden’d with
Such muddl’d thoughts that strain my very soul.

Sarà difficile vedere questi volumi nelle librerie italiane, ma per coloro che hanno familiarità con l’inglese è possibile comprare l’edizione e-book in lingua originale. La lettura non è faticosa, una volta chiarito che “thou” significa “tu” come soggetto, “thy” si traduce con “tuo” come aggettivo, la desinenza “th” della terza persona è l’antenato della moderna “s”, e poco altro.

Non è certo una novità che i film di Star Wars abbiano radici nobili: Lucas fu uno dei primi registi a ispirarsi alle teorie di Campbell, proponendo un viaggio dell’eroe fedele e nello stesso tempo innovativo.
Perché allora non dare una possibilità a questo testo, che dà risalto al cuore epico e tragico della saga, al di là delle spade laser e delle creature aliene, con una lingua e metrica appropriate? Dopotutto il lavoro di Doescher non solo fu un best seller, ma venne anche recensito positivamente sulle pagine del New York Times.
In America il pubblico già chiede la trasposizione in inglese shakesperiano del settimo capitolo, il campione d’incassi Il risveglio della forza. In attesa di sentire Rey e Kylo Ren declamare soliloqui, per ora queste due trilogie regalano ai fan il piacevole straniamento di godere della propria storia preferita narrata con un punto di vista inedito, che la riveste di un’aura di epicità che in fondo le appartiene.

Fonte dell’immagine: http://www.quirkbooks.com/ShakespeareStarWars