Cultura che resiste e si rinnova: la libreria Flaccavento a Ragusa
Durante una passeggiata nel territorio ibleo vi ritroverete ad ammirare la maestosa architettura barocca vagando tra i vicoli della piccola cittadina che era il centro di Ragusa, prima del terremoto del Val di Noto nel 1693 che la distrusse. Una parte dei cittadini decise di rimboccarsi le maniche e ricostruire la città, oggi chiamata Ragusa Ibla, lì dov’era; altri decisero invece di spostarsi sulla collina più alta, dando vita a Ragusa.
È proprio qui, nel cuore della parte alta della città, che il 19 aprile 2022 incontro Daniela La Licata, attuale proprietaria della libreria Flaccavento. Si tratta della più antica di Ragusa, aperta nel 1947 dalla famiglia Flaccavento – da cui il nome – e negli anni settanta acquistata da Salvatore La Licata.
È l’unica libreria indipendente della città, punto di riferimento culturale di ieri – fu infatti un ritrovo per autori come Sciascia e Bufalino – e di oggi, con incontri di lettura, presentazioni, corsi e attività per bambini. Dentro questo luogo si respira un’aria di storia e di cultura. Mi accingo dunque a scoprire il dietro le quinte di questa realtà che resiste e persiste, arrivata ai suoi settantacinque anni di attività.
Daniela, com’è stato per lei crescere tra i libri? Ha capito fin da subito che la sua strada sarebbe stata quella di dedicarsi al magnifico microcosmo che è questa libreria?
Essendo figlia di librai sono sempre stata a contatto con i libri. Subito dopo il diploma non avevo ancora preso una decisione sul mio futuro, quindi ho cominciato a lavorare nella libreria di famiglia, appassionandomi poi a questo lavoro. Ormai faccio la libraia da vent’anni e sono molto affezionata a questo mestiere, alla libreria e ai miei clienti: qui sono nate tantissime belle amicizie, al di là del semplice rapporto di clientela libraio-lettore.
Abbiamo anche un nostro gruppo di lettura che ha compiuto cinque anni a febbraio 2022, nato quasi per scherzo ma che ha dato vita a delle amicizie solide e affiatate. La trasmissione radiofonica Caterpillar di Radio 2 ci ha contattati per intervistarci riguardo al gruppo di lettura e inoltre, durante un nostro incontro, abbiamo ricevuto una telefonata da parte del giornalista Piero Dorfles, venuto a conoscenza del gruppo e dell’incontro dedicato al suo libro. Questo è solo uno degli esempi di come cerchiamo sempre di seminare bellezza sperando che dia i suoi frutti.
La libreria vanta un ricco catalogo: quali sono i vostri punti di forza?
La nostra libreria ospita circa 15.000 libri. Abbiamo un ampio angolo dedicato all’editoria siciliana perché c’è un grande interesse per la lettura di libri che riguardano il nostro territorio o gli autori locali. C’è poi un ampio settore dedicato ai libri per bambini e una stanza destinata interamente a libri tecnici: la nostra libreria infatti è conosciuta anche perché si rivolge al settore dei concorsi e dei libri giuridici.
Dopo tanti anni si ha una conoscenza più o meno approfondita dei propri clienti e del tipo di libri a cui sono interessati, cosa di cui bisogna tenere conto nella scelta dei titoli. Vogliamo che entrando in libreria si capisca la differenza con le librerie di catena e ci è capitato di ricevere complimenti da parte dei clienti per i libri che selezioniamo, il che è una grande soddisfazione.
Nel 2019 avete ristrutturato i locali e, in occasione dell’inaugurazione, l’artista Guglielmo Manenti ha realizzato il murale dello scorcio di Ragusa Ibla: com’è andata la riapertura? E cosa rappresenta questo magnifico murale?
È stato molto emozionante dare una nuova veste alla libreria: abbiamo fatto un grande investimento in un periodo in cui in Italia chiudevano molte librerie indipendenti, poiché essere indipendenti ha dei costi notevolmente superiori alle librerie di catena e per questo si fa maggiore fatica a resistere. Per l’occasione della riapertura abbiamo chiesto all’artista sciclitano Guglielmo Manenti di realizzare il murales, perché ci piace molto come lavora. Il murale riprende una veduta di Ragusa Ibla e la scaffalatura antica che si trovava nella prima stanza della libreria e che ricopriva tutta la parete, fino al soffitto. Mi sono un po’ commossa quando è stata smontata perché era parte di questa libreria fin dalla sua nascita, ma grazie a un esperto falegname siamo riusciti in parte a mantenerla e ciò che ne è rimasto adesso si trova nella stanza sul retro della libreria. Un simpatico dettaglio del murale è il gatto che si aggira tra i libri, un omaggio a un nostro cliente abituale, amante dei gatti, che ci viene a trovare ogni giorno.
Come ha vissuto la libreria Flaccavento il periodo del lockdown?
Chiaramente durante il lockdown abbiamo dovuto lavorare in maniera differente, innanzitutto sospendendo gli eventi e questa parte del lavoro mi è mancata molto. Per me organizzare eventi è un modo per far sì che la gente si possa sentire a casa in libreria e possa essere partecipe delle cose che faccio, quindi è sicuramente stato ciò di cui ho sentito più la mancanza. Nei primi mesi del lockdown ci siamo attrezzati per fare arrivare i libri a casa alle persone: in realtà abbiamo notato che la gente si è avvicinata di più ai libri, ha sentito un tale bisogno per riuscire ad affrontare ciò che abbiamo attraversato. Il libro ci salva in tutti i sensi e in tante situazioni, specialmente in un contesto come quello che abbiamo vissuto. Al momento della riapertura, poter accogliere nuovamente i lettori in libreria, rispettando tutte le norme di sicurezza, ha portato molto entusiasmo.
Come ha accennato gli eventi sono una parte importante per la libreria. Quali sono quelli accolti con più entusiasmo dalla comunità iblea?
Noi abbiamo dedicato e dedichiamo tanto spazio ai bambini. Prima del lockdown, ogni settimana organizzavamo eventi e attività. L’interruzione ha fatto sentire la mancanza sia dei bambini, che portano allegria in libreria, ma anche degli eventi in generale. Infatti organizzavamo una moltitudine di eventi anche per gli adulti, come corsi di astronomia o corsi di disegno, rassegne librarie e presentazioni di libri. Ora pian piano stiamo cercando di riprendere e speriamo di tornare presto alla normalità. Abbiamo già ricominciato con i laboratori per i più piccoli e ci sono tante novità in arrivo.
I dati dell’Associazione Italiana Editori riportano una grande differenza nella percentuale di lettori tra Nord e Sud, con un calo dal 41% del 2019 al 40% del 2020 e al 35% del 2021. Ma i ragusani leggono? E quanto?
È vero che il Nord legge di più; il Sud ha tante difficoltà e, i lettori potrebbero e dovrebbero essere di più. Noi pensiamo e crediamo che il nostro ruolo in quanto librai sia fondamentale e cerchiamo proprio per questo di organizzare tante attività che coinvolgano i bambini, per fare in modo che fin da piccoli acquisiscano la passione e l’amore per i libri, perché sono loro il nostro futuro. In questo un ruolo importante è ricoperto dagli insegnanti che devono trasmettere ai bambini l’importanza della lettura. Ad esempio, una nostra cliente insegnante ha portato una classe in libreria, molti bambini erano incuriositi, hanno sfogliato i libri e alcuni di loro hanno anche acquistato.
Inoltre, nel territorio ibleo ci sono piccole realtà editoriali che sicuramente fanno fatica rispetto ai grandi editori perché non è semplice far decollare un autore locale, a meno che non ci siano casi editoriali. Tuttavia noi crediamo fortemente nella cultura e per questo motivo continuiamo a impegnarci e a sostenere anche i piccoli editori, spesso di nicchia, che trattano autori molto validi, ma purtroppo non molto conosciuti.
Negli ultimi anni il capoluogo ibleo sta cercando di farsi strada e di mostrarsi come un territorio degno non solo dal punto di vista turistico, ma anche artistico e culturale. Ricordiamo l’evento annuale “A tutto volume” e adesso la recente iniziativa “Lib(e)ri a Ragusa”. Può raccontarci di cosa si tratta?
“Lib(e)ri a Ragusa” riguarda la valorizzazione degli autori e degli editori iblei, in questo siamo coinvolti noi e la libreria Ubik Paolino del centro di Ragusa. Si tratta di una sorta di “A tutto volume” ma in piccolo, cioè un evento organizzato in collaborazione con gli autori e gli editori locali, che coinvolge pubblicazioni molto interessanti a cui si cerca di dare rilievo. Negli ultimi anni “Lib(e)ri a Ragusa” ha dato importanza a persone rilevanti del territorio ragusano, come Maria Occhipinti – attivista e scrittrice scomparsa nel 1996 – con uno spettacolo dedicato interamente a lei.
E cosa ci può dire riguardo alla recente iniziativa Alib (Associazione librai iblei)?
Insieme alla libreria Ubik di Ibla e alla libreria Mondadori abbiamo deciso di creare l’Associazione librai iblei perché vogliamo promuovere la cultura insieme, organizzando eventi culturali in collaborazione per fare le cose più in grande. Ogni libreria porta avanti la propria attività individualmente, ma per poter realizzare eventi culturali più accattivanti l’unione fa la forza, come si suol dire. Ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda, quindi ci siamo chiesti perché non collaborare?
L’Associazione librai iblei ha cominciato la sua attività con un primo incontro presso la Biblioteca comunale G. Verga di Ragusa, dove il 23 aprile 2022 è stato presentato il libro Zen al quadrato di Davide Camarrone, edito da Sellerio. Sono stati in seguito annunciati quattro appuntamenti (incontri con gli autori) in occasione del “Maggio dei libri”, mostrando fin da subito una grande intraprendenza e volontà di dar voce agli autori locali e alla cultura nel territorio ibleo.
Chiara Diquattro