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“Urania” festeggia i suoi settant’anni con una nuova serie in edicola

Settant’anni sono una bella età, perché se hai vissuto così a lungo hai assistito a cambiamenti che hanno coinvolto quasi tre generazioni. E settanta sono le candeline che nel 2022 spegne “Urania”, l’iconica collana di romanzi di fantascienza ideata nel 1952 da Arnoldo Mondadori insieme a Giorgio Monicelli, fratello del famoso regista. Prima di aprire uno stargate sul passato di “Urania”, però, soffermiamoci su una recente iniziativa promossa il 22 gennaio 2022 dai canali ufficiali della casa editrice di Segrate: Franco Forte, attuale direttore della collana, ha infatti pensato di celebrare lo storico anniversario con “Urania: 70 anni di futuro”, che prevede uscite settimanali in edicola di una selezione di titoli più significativi e appetibili con il “Corriere della Sera” e la “Gazzetta dello Sport”. . All’interno della serie, che celebra i settant’anni della «collana di fantascienza più longeva d’Italia», sono presenti pesi massimi del genere come Arthur C. Clarke con Le sabbie di Marte, Isaac Asimov con Paria dei cieli, Ray Bradbury con Il popolo dell’autunno e altri. 

 

Le caratteristiche della nuova collana di Urania

In edicola i volumi sono venduti a €6,99, un prezzo altamente popolare con l’obiettivo di raggiungere lettori che non conoscono ancora l’universo “Urania”. Per questa ragione, il piano editoriale ideato da Franco Forte prevede nuove copertine di potente impatto visivo, disegnate dall’illustratore Franco Brambilla, che da tempo collabora con Mondadori e prosegue l’opera di altri autorevoli artisti, tra cui Karel Thole, Curt Caesar, Ferenc Pinter, Carlo Jacono e Oscar Chichoni. Come si può vedere nell’immagine postata qui sotto, la cover è divisa in quattro sezioni: in alto a destra c’è un rettangolo nero al cui interno è presente il nome della collana, mentre a sinistra, su sfondo rosso vivo, il titolo Urania in un font bastoni bianco. La seconda sezione è la parte più rappresentativa, poiché contiene il tradizionale marchio editoriale di “Urania”: il cerchio rosso con bordo bianco interno inserito al centro dell’illustrazione. I disegni sono inediti e prodotti appositamente per le nuove uscite. Nella terza sezione si trovano il nome dell’autore in un font minuscolo nero bastoni tondeggiante e il titolo dell’opera in un grassetto maiuscolo rosso, uno sotto all’altro, su sfondo bianco; a destra c’è il numero del volume. Infine, l’ultima sezione presenta i tre marchi editoriali coinvolti nella stampa e distribuzione della collana celebrativa di “Urania”. 

 

 

Polemiche sulla nuova collana di Urania

Nel blog di “Urania”, alcuni utenti hanno criticato alcuni aspetti della serie commemorativa. Per esempio, l’utente “Uranianelcuore” ha commentato così le nuove uscite in edicola: «Capisco che si tratta di un’iniziativa rivolta ad un’utenza che non è quella solita, o almeno non solo, però avrei evitato di inserire titoli relativi a trilogie o comunque che fanno parte di serie più lunghe, a meno che, in caso di prosecuzione, non inseriate anche i seguiti». Sullo stesso tenore “Giuseppe P”: «Se lo scopo è quello di avvicinare i lettori che conoscono o non conoscono Urania e che non hanno mai letto i suoi romanzi o racconti, l’iniziativa è lodevole. Dall’elenco noto che mancano grandi capolavori che forse verranno pubblicati più in là se l’iniziativa avrà successo».

 

“Urania”, la collana di fantascienza più longeva d’Italia

È il 1952 quando Arnoldo Mondadori si mette in testa di portare la fantascienza in Italia. Un genere ancora sconosciuto al pubblico del nostro Paese, che però aveva avuto un boom di popolarità nel mondo anglosassone. Per tale motivo, Arnoldo sceglie Giorgio Monicelli per gestire questa nuova scommessa editoriale destinata alle edicole, sulle ali dell’entusiasmo suscitato dai successi delle collane “I libri gialli” (1929, in seguito nota semplicemente come “I gialli Mondadori”) e “Medusa” (1949). Inizialmente, Monicelli conduce due iniziative parallele: una rivista di racconti e una collana di romanzi. Si sceglie di chiamare entrambe con il nome della dea greca dell’astronomia e della geometria. Il primo romanzo della serie è Le sabbie di Marte di Arthur C. Clarke. Dopo una decina di pubblicazioni, la rivista Urania viene soppressa e rimangono solamente i romanzi. Sin da subito, la collana ha una forte connotazione illustrativa che diventa iconica nel 1962, con l’apparizione in copertina di un cerchio rosso, allusione a un oblò lunare, partorito dalla mente dall’art director Mondadori Anita Klinz. A causa di problemi di salute, dopo un breve periodo di transizione affidato ad Andreina Negretti, nel 1961 Monicelli consegna il testimone a due grandi intellettuali italiani: Carlo Fruttero e Franco Lucentini. La supervisione di Fruttero e Lucentini, durata fino agli anni ottanta, verrà molto criticata per varie ragioni: traduzioni di bassa qualità, preferenza di autori commerciali rispetto a nomi più importanti, tagli radicali e riscrittura dei finali (L’occhio nel cielo di Philip K. Dick venne ridotto di un terzo per raggiungere il numero standard di pagine allora in vigore) e censura di trame non conformi alla morale dell’epoca. Nel 1985 subentra Gianni Montanari che introduce il premio Urania, inaugurando così nella collana le opere di scrittori di fantascienza italiani. Nel 1990 Giuseppe Lippi assume la direzione di “Urania” e lascia il posto dopo 28 anni: nel 2018, l’editor e scrittore Franco Forte ne diventa il nuovo curatore. 

 

Paolo Castellano