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“Favole al telefono”: le voci amiche della libreria Lettera22

Qualche settimana fa vi raccontavamo delle tante iniziative che abbiamo visto nascere durante l’emergenza che stiamo vivendo, quei gesti solidali da parte di case editrici, librerie e autori per non far sentire soli lettrici e lettori confinati tra le mura domestiche.
Anche per i più piccoli, abbiamo visto, le idee non mancano. Tra le tante proposte per i bambini, sulla rivista “Andersen” mi sono imbattuta nella bella libreria indipendente Lettera22, a Mazara del Vallo (in provincia di Trapani), che riserva uno spazio speciale alla letteratura per l’infanzia e al gioco. Leggo che le padrone di casa, Valentina e Francesca, propongono ai piccoli ma affezionati clienti la lettura delle Favole al telefono di Rodari (festeggiamo quest’anno il centenario della sua nascita) e, incuriosita, decido di contattarle per un’intervista telefonica.

L’esempio virtuoso di Lettera22

La libraia con cui parlo, Francesca, mi racconta che la loro libreria, nonostante sia di varia, è specializzata in letteratura per l’infanzia e che, nella vita di tutti i giorni, accoglie bambini anche piccolissimi e classi di scuole elementari, lavora con fasce d’età diverse ma si concentra prevalentemente su attività bibliofile da proporre ai curiosi lettori di massimo sei o sette anni.

Nonostante la naturale rassegnazione a cui tutti ci stiamo piegando, le libraie hanno deciso di aderire all’iniziativa delle favole narrate al telefono perché, mi dice Francesca, «era l’unico modo che ancora avevamo per stare vicino ai nostri clienti, avvertendo la responsabilità – in un certo senso – di crescere una generazione di lettori. Anche per i più piccoli, infatti, deve essere un duro colpo non poter più visitare le librerie e immergersi nelle pagine profumate dei libri nuovi».

Le chiedo quindi come si svolgono questi appuntamenti telefonici. La risposta è semplice: attraverso la pagina Facebook, o per email, i genitori inviano il loro numero di telefono, prenotandosi così per una lettura. In tanti, continua Francesca, hanno partecipato al progetto e la risposta dei bambini è stata positiva: «Leggiamo solo ed esclusivamente le favole tratte dalla raccolta di Rodari, selezionandole in base all’età dei bambini. Loro sono sempre attenti, in silenzio al telefono, qualcuno ci ha anche mandato i disegni che hanno fatto ispirandosi alle storie raccontate.

Emma, 7 anni, da Milano ha disegnato la storia di Tonino l’invisibile, tratta dalle Favole al telefono.

I bambini sono spesso anche molto emozionati di sentirci per telefono, per loro è un’esperienza insolita. In questo periodo stiamo tutti riscoprendo le telefonate. Anche i bambini utilizzano i cellulari, è vero, ma più per giocare, mentre ora è il solo mezzo che hanno per comunicare con i nonni, con i cuginetti e gli amici di scuola. E adesso anche con i librai!»

Mi trovo in perfetto accordo con lei, e le racconto anch’io del mio nipotino di due anni, che in videochiamata mi fa vedere i libri che legge, mi chiede di indovinare i nomi degli animali illustrati e ride quando scappo alla vista dei serpenti.

Consigli e speranze libresche

La conversazione continua e chiedo a Francesca alcuni consigli da libraia, storie per bambini che farebbe bene a tutti leggere in queste giornate sospese. Francesca mi parla di Le cose che passano di Beatrice Alemagna (Topipittori, 2019), e di Fortunatamente di Remy Charlip (Orecchio acerbo, 2011) che è, mi confida, «un libro davvero adatto ai tempi che stiamo vivendo, in cui dobbiamo guardare ai lati positivi».

Fortunatamente
un giorno Ned ricevette una lettera che diceva:
“Sei invitato a una festa a sorpresa.”

Ma sfortunatamente
la festa era in Florida
e lui era a New York.

Fortunatamente
un amico gli prestò un aeroplano.

(Remy Charlip, Fortunatamente)

La nostra chiacchierata si appresta a finire, e invito Francesca a lasciarci con un augurio. «In futuro ci aspetteranno dei tempi difficili, per noi che viviamo di libri. Ma speriamo che stando in casa la gente riscopra ancora di più il piacere del libro e di avere una storia tra le mani. Per questo abbiamo anche deciso di riprendere le consegne a domicilio. In questi giorni si parla di generi di prima necessità, ed è giusto, ma anche i libri, soprattutto adesso, possono essere vitali. Penso a tutti i bambini che sono costretti a casa: un libro può essere un grande aiuto per loro. E anche per i genitori che devono intrattenerli», scherza poi Francesca.
Per i librai, invece, l’auspicio è quello di avere una squadra di lettori forti al loro fianco, che giochino un ruolo chiave – e cosciente – nel fronteggiare la crisi già in atto, sostenendo le librerie indipendenti.

Nella vita, sono molte le cose che passano.
Si trasformano. Se ne vanno.

(Beatrice Alemagna, Le cose che passano)

Noi nelle storie ci crediamo davvero, sono il nostro scudo per venire a capo delle situazioni più ostili: speriamo che la favola di resistenza telefonica della libreria Lettera22 sia di ispirazione per tutti.
Parafrasando Remy Charlip: sfortunatamente siamo chiusi in casa; fortunatamente le storie passano attraverso le porte.

 

 

Chiara Casaburi