
Segreti e prospettive del graphic novel
Inaugurazione della XI edizione del Master
È un “lavoro in tandem” quello che sta dietro alla pubblicazione di un graphic novel. Molti autori non compongono sia testi che immagini; più spesso la storia viene messa nero su bianco dallo sceneggiatore, passa nelle mani del disegnatore, e trova infine posto all’interno di una forma (supporto) adatta alle esigenze comunicative.
Il genere sta vivendo da dieci anni a questa parte una crescita accelerata e si trova oggi ad essere forse l’unico prodotto editoriale a registrare numeri positivi. In occasione dell’inaugurazione della XI edizione del Master in Professioni e Prodotti per l’Editoria abbiamo incontrato alcuni protagonisti di questo settore in fermento: Leonardo Favia, caporedattore di BAO Publishing, Ratigher, fumettista e direttore editoriale di Coconino Press, Federico Zaghis, direttore editoriale di BeccoGiallo Editore, ed Emanuele Di Giorgi, amministratore di Tunué.
Dieci anni fa queste ed altre case editrici di fumetto non erano che delle piccole realtà, fatte da tre o poche più persone, BAO Publishing nemmeno era nata ancora. Eppure il loro entusiasmo ed impegno hanno fatto sì che il genere si imponesse velocemente. Molte case editrici sono cresciute e stanno producendo moltissimo; Ratigher afferma scherzosamente di non aver mai lavorato tanto in vita sua!
Qualche numero: Tunué conta oggi dieci persone nel suo staff; BeccoGiallo stampava 12 titoli l’anno e ne pubblica oggi 40/45, mentre BAO Publishing arriva ai 70/80 titoli l’anno.
Grazie a loro l’idea di un genere di intrattenimento poco impegnativo si è finalmente sdoganata: non è vero che il linguaggio del fumetto non sia adatto a trattare di “cose serie”. Federico Zaghis mi parla dell’impegno civile nel voler raccontare episodi della storia italiana: l’aspetto informativo, più che di intrattenimento, è protagonista nei graphic novel a marchio BeccoGiallo. La collana Misteri d’Italia raccoglie i classici della cronaca italiana a fumetti e numerose sono anche le biografie, prima fra tutte e continuamente richiesta Peppino Impastato, un giullare contro la mafia, di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso.
Il fumetto è uscito dalle edicole, dove era per lo più un prodotto usa e getta ed economico, e trova posto in librerie specializzate, le fumetterie: il riconoscimento della sua dignità letteraria e della specificità del suo linguaggio.
Come nella letteratura, il graphic novel ha oggi dei suoi classici, che trovano posto in collane e che continuano a suscitare interesse e vengono quindi ristampati. Ad esempio, Rughe di Paco Roca (Tunué, 2008), vincitore di numerosi premi, ha avuto una decina di ristampe.
Da prodotto più economico dell’industria editoriale, il graphic novel è oggi il più costoso. Il design del libro è in questo settore un aspetto su cui in casa editrice si lavora molto. Il materiale di partenza, non dimentichiamocelo, sono le tavole del disegnatore, il quale ha già compiuto una scelta nella dimensione e nella forma del foglio!
Gli editori ci hanno raccontato come la scelta del formato e dei materiali non possa essere arbitraria, ma sia sempre una mediazione tra il volere dell’autore, le sue necessità espressive e le esigenze economiche della casa editrice, anche in base al lettore che si vuole raggiungere. Zaghis racconta come dietro alla scelta della confezione non rigida stia la volontà di creare un prodotto poco costoso e che possa perciò essere comprato anche dalla fetta di pubblico più giovane. Di Giorgi esprime invece la volontà di andare incontro alle esigenze dell’autore.
Da questo incontro si è quindi dipinto un settore editoriale stimolante e che ha tanto da offrire. Ho chiesto a Ratigher come nasce una storia a fumetti, mi ha risposto che per lui sono state fondamentali le suggestioni degli altri generi comunicativi, come i film e la musica. Non per questo farò a meno di lasciarmi ispirare dai nuovi frutti di questo energizzante settore!
di Vanessa Verzeletti

