Recensioni

Sud di Mario Fortunato – recensione

Valentino comprese che il passato non è tanto ciò che affiora dalla Storia, dalle rovine, dai massacri o dai monumenti, bensì un punto d’arrivo individuale.

 

Sud è un romanzo di Mario Fortunato, uscito per Bompiani nel giugno 2020 nella collana “Romanzi Bompiani”. Mario Fortunato è scrittore, traduttore, giornalista ed ex direttore dell’Istituto italiano di cultura di Londra.

Il romanzo narra la storia di una famiglia calabrese, le cui vicende si intrecciano con la storia d’Italia, dagli anni Venti agli anni Settanta. Gli eventi storici, anche quelli drammatici come la guerra, sono narrati con leggerezza, quasi a fare da sfondo alle vicende familiari.

 

La trama

 

Dove saranno finiti tutti? Una volta popolavano il fondo dei suoi sogni; li vedeva sfilare di notte simili a figurine di carta; li vedeva trasformarsi da ombre in corpi e da corpi in statue, e ogni statua era una storia.

 

Nella miriade di personaggi presentati, il vero protagonista è Valentino, ultimo figlio di Tamara e dell’Avvocato, unico membro della famiglia ad andarsene dal paese, alla fine degli anni Settanta, «senza guardarsi indietro». Ed è proprio quando è lontano in Inghilterra che riaffiora, in occasione della morte dell’ultima zia rimasta «al paese», il passato della famiglia e i ricordi della sua infanzia, di un mondo che non c’è più. È il momento per Valentino di fare i conti con il passato. Un passato che, anche se perduto, lo costringe a tornare nel paese della sua giovinezza e a riscoprire le sue origini.

Il Notaio, il Farmacista, Tamara, l’Avvocato, Maria-la-pioggia, Ciccio Bombarda, Peppo della Posta, Maria del Nilo non ci sono più, ma le loro vite vogliono essere raccontate.

 

Il sud

 

E di conseguenza, mentre le lacrime si arrestavano con la stessa naturalezza con cui avevano mosso i primi passi, seppe che se si perde la relazione col passato si perde se stessi: perché il passato è più vasto del presente, per non parlare del futuro.

 

La storia di Valentino, vicenda personale e al tempo stesso collettiva, ha il sapore di un nóstos travagliato, malinconico ma necessario.

Mario Fortunato rappresenta, con un pizzico di realismo magico, un quadro del Mezzogiorno italiano poco conosciuto e raccontato, quello della borghesia colta. Come spiega l’autore, infatti, il sud in letteratura è sempre «nobiltà e miseria», solamente Gattopardo e Malavoglia, e in questo romanzo l’autore rifiuta questa dicotomia per raccontare il sud con più realismo e onestà.

 

Laura Bosso