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Blogger uniti per le librerie indipendenti | Intervista a Erika Zini

Abbiamo da poco parlato di alcune delle iniziative delle librerie in questo periodo di quarantena. Purtroppo in questo momento di grande difficoltà economica, molte librerie, soprattutto quelle indipendenti, da sempre luogo di incontro e condivisione della cultura, sono a rischio. Infatti secondo i dati di Ali – l’associazione dei librari italiani – la chiusura delle librerie provocherà perdite di fatturato di circa 47 milioni di euro.

In questo scenario cosa è possibile fare per aiutare? Chi può concretamente sostenere queste realtà?

Da queste semplici domande, è nato un nuovo progetto: Blogger Uniti per le Librerie Indipendenti. Proposto da Erika Zini, giornalista e blogger, che da anni lavora in ambito letterario per radio, TV e con presentazioni presso librerie e festival, l’iniziativa ha raccolto l’adesione di 30 blogger in appena 24 ore.

Logo del progetto

Come è nata l’idea di “Blogger uniti per le librerie indipendenti”?

Tutto è nato da un pensiero: cosa posso fare io per aiutare il settore editoriale in questo momento così difficile? Da giornalista prima e blogger dopo, ho pensato subito di informare i potenziali lettori su come poter acquistare libri in questo periodo dove le certezze vacillano e i libri non sono considerati beni primari. Ho lanciato l’idea in un folto gruppo di blogger e ho ricevuto una pioggia di adesioni ed entusiasmo. E’ in momenti come questi che il contributo di ognuno può essere fondamentale, per quanto piccolo.

Il coinvolgimento di tanti blogger è sicuramente utile per avere una maggiore visibilità. Con quali criteri sono stati selezionati coloro che fanno parte del progetto?

L’idea iniziale è stata quella di creare una rete di blogger che potesse prendersi a cuore in maniera piuttosto capillare ogni angolo del nostro Paese, quindi la quantità è funzionale a questo scopo. I criteri sono stati la passione per la lettura e la volontà di far conoscere le realtà del proprio territorio. I book blogger abitualmente parlano di libri e in questo caso li invitiamo a scoprire realtà vicino a loro che, spesso, non sapevano esistessero.

Nonostante il tempo libero ottenuto con la quarantena, la lettura resta un passatempo che viene portato avanti da coloro che già prima dell’emergenza vi si dedicavano. Cosa si spera di ottenere, oltre alla visibilità data alle librerie indipendenti, con questa iniziativa?

Sono fermamente convinta che la passione sia contagiosa. Chi non legge, forse, non ha ancora incontrato la storia giusta. Questa iniziativa, oltre ad informare sulle possibilità di reperire libri in questo periodo così difficile, mira a incuriosire e stimolare nuovi probabili lettori mostrandogli come le storie possano aiutarci in ogni momento della nostra vita.

Il progetto ha una data di partenza (6 aprile), ma non una di fine. Potrebbe diventare un’iniziativa più ampia, di sostegno a queste librerie anche una volta passata l’emergenza?

Blogger Uniti per le Librerie Indipendenti è un progetto nato in pochi giorni dall’esigenza di dare un contributo concreto e veloce alle librerie, nodo cruciale del mondo editoriale nonché principale mezzo di diffusione del libro. Esse sono, infatti, un presidio culturale importantissimo poiché sono luoghi di incontro e confronto, dove è possibile allargare i propri orizzonti e scoprire nuove realtà. L’idea è stata quella di rimboccarsi le maniche e agire velocemente data l’eccezionalità della situazione. Attualmente la priorità è continuare la diffusione dell’iniziativa arrivando anche in quelle regioni che non hanno un “rappresentante”. Riteniamo che sia importante soprattutto ora, quando l’informazione tradizionale è concentrata sull’emergenza sanitaria e gli spazi per la cultura sono quasi annullati.

Da giornalista che si occupa di libri a tempo pieno, come vede l’entrata in vigore alla fine di marzo del Decreto di Legge sulla Lettura (che di fatto dovrebbe aiutare anche le librerie indipendenti), attuato proprio durante una crisi nel settore editoriale, crisi purtroppo dovuta a cause imprevedibili e inimmaginabili?

In qualità di giornalista mi auguro che le decisioni prese possano essere realmente d’aiuto ad un settore che stava vivendo, già prima dell’emergenza sanitaria, un periodo difficile. Sono fiduciosa che la chiave di svolta per le librerie sia la loro passione per i libri, la personalità nel scegliere e proporre titoli di qualità, la capacità di informare i lettori e l’entusiasmo nel coinvolgere le persone.

La libreria è il luogo migliore in cui trovare, scegliere, selezionare e scoprire libri nonché un presidio culturale fondamentale dentro la nostra comunità.

La parola ai book-blogger

Sono loro, queste figure dietro lo schermo, che disseminano la loro passione per i libri e la lettura sul web e suoi social, le persone a cui molti si rivolgono in cerca di consigli “librosi”.

Perché hai scelto di aderire a questa iniziativa?

«Sono cresciuta circondata dai libri e credo fortemente che il settore editoriale meriti più visibilità possibile, visto che le grandi testate sono impegnate su altri fronti. Vero noi siamo piccole voci, ma se l’unione fa la forza questa è la volta giusta per far sentire la nostra voce». Inoltre «avere una libreria indipendente, al giorno d’oggi, è fonte di grande coraggio e una guerra giornaliera. Non tutti i librai hanno una rete solida o la possibilità di attuare progetti importanti» a Book for a Dream.

Quale valore hanno le librerie indipendenti nella nostra società?

«Nella nostra società, caratterizzata dal famoso e dal grande, loro portano avanti la tradizione del fai-da-te, del realizzare un sogno, un desiderio. Ci ricordano di poterci fermare un momento e prenderci del tempo per noi stessi e le nostre passioni» Libri di Cristallo

L’elenco dei blog aderenti è in continuo aggiornamento e lo trovate QUI

Elisa Bernardi