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Come nasce un saggio? Intervista a Lia Di Trapani

Durante il mio percorso di studi mi è capitato spesso di andare in biblioteca e ritrovarmi a sfogliare libri sgualciti e ingialliti dal tempo. Volumi che sembrano stare insieme per miracolo, da maneggiare con la massima cautela per evitare che qualche pagina possa rovinarsi al primo movimento brusco. Nella quasi totalità dei casi si trattava di saggi. A volte, parlando di saggi, si può avere proprio questa sensazione: qualcosa di vecchio, di polveroso e sconfitto dal tempo. Nel corso del Master abbiamo incontrato Lia Di Trapani, editor di Laterza, che ci ha spiegato come il mondo della saggistica sia, al contrario, vivo e in costante movimento. Perché se un saggio può coprirsi di polvere col trascorrere degli anni, così non sarà mai per la saggistica, che grazie al lavoro congiunto di editori e autori è sempre alla ricerca di nuovi spunti, di nuovi interessi, di novità al passo coi tempi.

Ho cercato di scoprire qualcosa di più sul mondo della saggistica, e nello specifico sulla figura dell’editor di saggistica, rivolgendo a Lia Di Trapani alcune brevi domande.

di: Giacomo Rebecchi / Master Editoria 2020

Giacomo Rebecchi: Spesso si tende a fare confusione riguardo ai mestieri e ai ruoli in una casa editrice. Lei all’interno di Laterza ricopre la posizione di editor: ci può spiegare brevemente di cosa si tratta?

Lia Di Trapani: Gli editor sono le figure professionali che costruiscono il programma editoriale: tenuto conto delle caratteristiche del marchio in cui operano, commissionano nuove opere e valutano la compatibilità con le proprie collane delle proposte in arrivo. La modalità “attiva” del lavoro (quella di commissione di nuovi libri) è per un editor di saggistica l’attività principale.

G.R.: Come prende forma l’idea per un nuovo saggio? Nasce da una proposta di uno o più autori o dall’iniziativa di una casa editrice?

L.D.T.: Ogni casa editrice conta su un certo numero di autori con cui si crea un rapporto di fiducia continuativa. Con gli autori “della casa” è dunque naturale confrontarsi su nuove idee e su nuovi progetti, e spesso le proposte arrivano da loro. C’è però costantemente la necessità di ampliare la rete dei contatti, e quindi l’impegno quotidiano è quello di associare argomenti interessanti da trattare a nomi nuovi per il catalogo.

G.R.: Di recente è entrata in vigore la nuova Legge sul libro. Il mondo dell’editoria si è subito diviso in due, tra chi l’ha accolta positivamente e chi no. Lei, in quanto editor di saggistica, cosa ne pensa?

L.D.T.: Rispondo specificamente sull’aspetto di cui più si è discusso, ovvero sulla variazione delle regole sugli sconti, che – salvo periodi promozionali – non possono superare il 5% del prezzo di copertina. Personalmente sono assolutamente favorevole, perché il tetto più alto degli sconti favoriva le librerie online a scapito di quelle fisiche e soprattutto di quelle indipendenti. Le librerie nelle nostre città sono non solo un elemento prezioso per la promozione della produzione editoriale, ma anche – con la loro semplice presenza – un elemento di arricchimento delle nostre comunità. Mettere a rischio la loro sopravvivenza sarebbe a mio avviso molto grave.

G.R.: C’è un consiglio in particolare che vuole dare a coloro che si approcciano per la prima volta al mondo dell’editoria?

L.D.T.: Il consiglio sembrerà forse ovvio, ed è questo: leggete! Leggete! Leggete! Una buona conoscenza di autori classici e non, l’attenzione alla ricchezza di testi, generi, formati è indispensabile per dare il proprio contributo a nuove idee.