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Il fenomeno del self-publishing: da Wattpad al successo

L’editoria “a pagamento” dei testi autopubblicati: da autori celebri del passato a recenti casi editoriali di successo. Minaccia o risorsa per l’editoria tradizionale?

Il self-publishing o autopubblicazione è la pratica che consente ad un autore la pubblicazione del proprio libro senza l’intermediazione di un editore.

Questa scelta si è rivelata un’alternativa molto diffusa, soprattutto negli ultimi anni, per tutti coloro i quali hanno deciso di evitare il passaggio attraverso una casa editrice. Permette quindi all’autore di seguire il libro in tutte le varie fasi: scrittura, scelta del titolo, grafica, distribuzione e vendita. I motivi di questa scelta possono essere molteplici, sebbene in prevalenza siano dettati dal rifiuto di pubblicazione da parte di case editrici comportando di conseguenza la decisione di provvedere con i propri mezzi.

Spesso l’autopubblicazione viene vista con uno certo snobismo in quanto le opere di questo tipo vengono considerate, erroneamente, come “inferiori”. Sono tuttavia molteplici i casi di scrittori, anche del passato, che hanno ricorso a questo tipo di “editoria a pagamento”.  

Nel panorama internazionale sono celebri l’esordio a proprie spese di Edgar Allan Poe con Tamerlano e altre poesie nel 1827, Walt Whitman con Foglie d’erba nel 1855 e Dalla parte di Swann, il primo volume di Proust della Recherche nel 1913. 

Un caso italiano è quello di Italo Svevo, il quale pubblicò a proprie spese Una vita nel 1892 e Senilità nel 1898 presso l’editore Ettore Vram. Anche La coscienza di Zeno venne pubblicata a pagamento nel 1923 dall’editore Cappelli.

Il grande boom del self-publishing è stato però nel 2009, grazie all’incremento dello sviluppo digitale dovuto al lancio dei primi eBook, in particolare Kindle di Amazon e Nook di Barnes&Nobles.

Quali sono gli effettivi vantaggi e gli svantaggi dell’autopubblicazione?

Per determinarli è necessario ripercorrere brevemente le varie tappe della creazione dell’oggetto-libro all’interno di una casa editrice e quello che accade invece per un libro autopubblicato. Il rapporto tra autore e casa editrice prevede la presenza di un editore il quale compie una selezione dei testi proposti per poi decidere di scommettere su un testo e acquisirne i diritti. Viene stilato un contratto dall’ufficio diritti della casa editrice, il cosiddetto contratto di edizione, che prevede l’acquisizione da parte dell’editore dei diritti di sfruttamento economico dell’opera così come la messa a punto di un piano editoriale per la sua pubblicazione. Viene stabilito in questo modo il compenso per l’autore che solitamente consta di un anticipo e di una percentuale sulle vendite, le cosiddette royalties.

Una volta acquisita l’opera, inizia la stretta collaborazione tra autore e redazione, il testo subisce un processo di editing seguito da vari giri di correzione bozze e viene deciso un titolo. L’opera viene corredata di un paratesto, una veste su misura pensata per il mercato, e va in stampa. L’oggetto-libro è stato confezionato ed è pronto per arrivare in libreria. Trattandosi di un prodotto che deve vendere viene svolta un’attività di marketing, comunicazione e promozione ad opera della casa editrice.

L’autopubblicazione appare di conseguenza come un procedimento molto più veloce in cui l’autore sembra totalmente indipendente da terzi rispetto ad un autore che pubblica invece all’interno di una casa editrice. In realtà si tratta tuttavia di un’illusione. Un testo autopubblicato richiede comunque di una distribuzione e di un supporto per essere fruibile al lettore. Risultano infatti necessari sia un tool per la conversione in formato ePub sia una o più piattaforme di distribuzione/creazione (Kindle Direct Publishing, StreetLib, Youcanprint) e varie piattaforme di vendita, in genere Amazon, IBS, Kobo, Apple, Google.

L’autore deve poi acquistare un codice identificativo ISBN (International Standard Book Number) per mettere il libro sul mercato. Sono inoltre vari i servizi che può acquistare, da quello di editing ad opera di editor freelance che offrono consulenze, a quello di un grafico per la realizzazione della copertina o di eventuali apparati illustrati all’interno del libro. Spesso, quindi, un autore che opta per il self-publishing ha bisogno di altre figure professionali che lo supportino nel corso della pubblicazione così come di piattaforme specializzate necessarie affinché avvenga.  

La differenza sostanziale non è quindi il fatto che un self-publisher lavori da solo in maniera indipendente quanto l’assenza di un editore e di conseguenza la mancata cessione dei diritti di sfruttamento economico dell’opera. Nel caso del Self-publishing avviene sostanzialmente un rovesciamento, l’autore non avendo ceduto i diritti, non riceve una percentuale delle vendite dall’editore ma al contrario, è lui a pagare una percentuale alle piattaforme che ha utilizzato per distribuzione e vendita.

L’autopubblicazione è quindi una minaccia o una risorsa?

Il fenomeno del self-publishing inizialmente sembrava connotarsi come una possibile minaccia per il mondo editoriale in quanto metteva in discussione il rapporto tra editore e autore, proponendo un approccio differente esente da questo tipo di mediazione. Al pari di altri cambiamenti sperimentati negli ultimi decenni -dalla rivoluzione del digitale e dei contenuti audio, la grande trasformazione del supporto e della fruizione del testo, fino all’utilizzo dell’intelligenza artificiale- il settore editoriale è stato in grado di adattarsi alle innovazioni trovando il modo di sfruttare questi fenomeni.

I gruppi editoriali hanno iniziato infatti a valutare il self-publishing come un’opportunità creando piattaforme per l’autopubblicazione in risposta all’esigenza di mercato. Nel 2010 il gruppo Gems ha lanciato IoScrittore, nel 2011 è nato IlMioLibro in collaborazione con Feltrinelli e nel 2012 Newton Compton e DeAgostini hanno creato Libromania.

Le piattaforme di self-publishing si sono dimostrate inoltre luoghi ideali per quanto riguarda lo scouting. Sono stati scoperti in questo modo autori esordienti con opere interessanti e nuove tendenze letterarie. La casa editrice Sperling & Kupfer ad esempio ha deciso di creare una partnership con la piattaforma Wattpad per avere diritti di opzione sulle storie italiane e sulla traduzione dei titoli su Wattpad Books.

Wattpad, nata nel 2006 a Toronto, è una piattaforma online scaricabile gratuitamente su ogni dispositivo sulla quale poter condividere racconti e storie. Si è creata una vera e propria community di oltre 90 milioni di utenti che interagisce e dà i propri feedback sui lavori altrui. La Sperling & Kupfer oltre ad essere l’editore italiano di After, bestseller di Anna Todd ha pubblicato altre storie di successo nate su Wattpad tra cui Bad Boy di Balir Holen e la saga dark romance Kiss me like you love me di Kira Shell.

Altri casi editoriali di successo nati su piattaforme di questo tipo come opere autopubblicate sono state il bestseller Cinquanta sfumature di grigio di E. L. James e il recente caso di Erin Doom, con il libro Il Fabbricante di lacrime che è stato il più venduto in Italia nel 2022. In seguito al successo ottenuto su Wattpad questa autrice ha deciso di pubblicare le sue prime opere a proprie spese per poi firmare un contratto con la casa editrice Salani. La stessa sorte è toccata a Rokia Nacer con i suoi due romanzi The Truth Untold e Sindrome e a Carrie Leighton con Better. Collisione.

Una conferma dell’affermarsi del fenomeno dell’autopubblicazione all’interno del panorama editoriale è la presenza di uno spazio dedicato al Salone del Libro di Torino. Tra i vari padiglioni sarà infatti presente la Libreria dei Self publisher dove alcuni autori possono vendere le proprie opere. Questo spazio al Salone è indicativo dell’incremento e del rilievo che questo fenomeno sta acquisendo.

Il self-publishing, se sfruttato nel modo giusto, può rappresentare quindi un’opportunità tanto per gli autori quanto per le case editrici. Questo fenomeno porta con sé una serie di riflessioni interessanti su quanto l’editoria tradizionale possa essere selettiva. Alcune opere, seppur molto valide, possono finire tra i tanti testi che vengono rifiutati a causa del grande numero di proposte che ogni giorno vengono sottoposte agli editori. È facile a volte, non notare un possibile diamante grezzo in mezzo a molte pietre di poco valore. L’autopubblicazione rappresenta quindi in molti casi una seconda possibilità per un testo e per un autore e in alcune fortunate circostanze si tratta di una scommessa vincente.

Jasmin Coppedè