Pasolini
Edizioni Santa Caterina

In nome della cultura mi ritiro – Visto si premi

Pasolini“Per Pasolini il letterato deve avere un ruolo nel mondo, una funzione. Tutta la sua attività artistica è segnata da questo credo, ogni suo gesto risente di questa impostazione. L’opera di un artista non è per lui un universo a parte, ma asseconda le fluttuazioni del mondo, le assimila e ne risente. Pasolini è un sismografo, e quando qualcosa nella società lo tocca, lui risponde”.

Il 1968 fu per tutti l’anno della contestazione, ma per Pasolini fu qualcosa di più. La storia del suo ritiro dal Premio Strega di quell’anno, la polemica sulla compravendita dei voti, sulle ingerenze degli editori, la denuncia della corruzione, l’annichilimento del ruolo e il valore della letteratura non sono sterili contestazioni. Come su altri temi, dal dominio mediatico alla tecnocrazia, Pasolini precorre i tempi e ci offre, racchiuso in un gesto quantomai disperato, una lettura onesta e disincantata del sistema librario di ieri e di oggi. E parlare di premi non è mai stato così intrigante.

Luca Biondo

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