Rocco Scotellaro
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L’elegia contadina di Rocco Scotellaro. Poesie e romanzi a cento anni dalla nascita

 

«Io sono un filo d’erba/un filo d’erba che trema/E la mia Patria è dove l’erba trema./Un alito può trapiantare/il mio seme lontano» (La mia bella Patria, 1949)

 

Rocco Scotellaro Laterza
Due opere di Scotellaro raccolte nella collana “Universale Laterza”, 1964

Nel centro storico di Tricarico, piccolo paese in provincia di Matera, sorge una piccola casa in mattoni. Sopra il portone d’ingresso è affissa una targa che recita: «A Rocco Scotellaro/sindaco socialista di Tricarico/poeta della libertà contadina/1923-1953». Poche parole in grado di evocare la straordinaria sensibilità di un personaggio diventato autentico simbolo di lotta e di amore viscerale per la propria terra d’origine. Proprio in questa abitazione e nella via che oggi porta il suo nome, il 19 aprile 1923 viene al mondo Rocco Scotellaro: a cento anni dalla nascita il suo pensiero continua a essere attuale e a trasmettere un’ incredibile capacità di osservazione e di analisi della realtà contadina in cui è cresciuto.

La vocazione per la letteratura si coniuga indissolubilmente all’amore per la politica che lo porta a iscriversi al Partito Socialista Italiano (PSI) e a diventare sindaco di Tricarico nel 1946, a soli ventitré anni. Ingiustamente accusato di concussione e associazione a delinquere, trascorre quarantacinque giorni nel carcere di Matera prima della completa assoluzione nel marzo 1950. Durante la sua carica si batte per la costruzione dell’Ospedale civile e per sensibilizzare i suoi compaesani nei confronti del progresso, senza però intaccare l’autenticità della vita contadina e delle sue tradizioni lavorative, sociali e religiose.

Poeta militante interprete della modernità

Scotellaro cerca di contrastare il lato distruttivo della modernità, che annienta e spazza via i modelli di civiltà pregressi, e di rivendicare quelle dinamiche relazionali consolidate da secoli. L’amicizia con Carlo Levi, suo mentore, e successivamente quella con Manlio Rossi-Doria, avvicina Rocco Scotellaro al movimento meridionalista e agli studi di economia agraria. Deluso dall’attivismo politico, accetta l’incarico di condurre un’indagine sociologica per l’editore barese Vito Laterza sulla cultura contadina meridionale e si trasferisce a Portici, in provincia di Napoli, sede dell’Osservatorio Agrario. Dopo pochi mesi, il 15 dicembre 1953, viene stroncato da un infarto improvviso. Carlo Levi definisce la sua precoce scomparsa una «morte così ingiusta e improvvisa da non essere creduta vera dai contadini, o ritenuta, come tutte le più gravi sventure, un tradimento degli uomini o un capriccio funesto del cielo nemico».

 

Un ricco patrimonio letterario. Storia editoriale delle opere postume

Rocco Scotellaro Contadini del Sud
Prima edizione di Contadini del Sud, Laterza, 1954

Le opere di Rocco Scotellaro vengono pubblicate postume grazie a un lavoro di raccolta svolto dai suoi amici e colleghi Carlo Levi, Manlio Rossi-Doria e Vito Laterza. Un anno dopo la sua morte, nel 1954, Laterza pubblica le sue poesie nella raccolta È fatto giorno e l’inchiesta Contadini del Sud nella collana “Libri del Tempo” con prefazione dell’economista e politico Manlio Rossi-Doria. In copertina è presente un ritratto di Scotellaro realizzato da Carlo Levi, ispirato a una celebre fotografia scattata pochi mesi prima della morte dell’autore che immortala il poeta vicino a un asino. La prima edizione del romanzo autobiografico L’uva puttanella, anch’esso rimasto incompleto, compare invece nel 1956 nella collana “Libri del Tempo”, con prefazione di Carlo Levi.

Nel 1964, in occasione del decennale della morte, le due opere in prosa vengono accorpate in un unico volume nella collana “Universale Laterza” con una nuova introduzione di Carlo Levi: egli concepisce L’uva puttanella non solo come autobiografia, ma come «una storia generale poetica del Mezzogiorno». Per quanto riguarda I contadini del Sud, ritiene che «l’inchiesta di Rocco, per quanto studiata e condotta con preparazione scientifica e sistematica, ha il suo valore essenziale di rivelazione non sociologica ma poetica: crea dei personaggi, non soltanto per noi, ma in se stessi».

 

Rocco Scotellaro Laterza
Prima edizione de L’uva puttanella, Laterza, 1956

Nel 1974 Basilicata editrice pubblica il volume di racconti Uno si distrae al buio e nel 1978 Mondadori si occupa di divulgare la raccolta in versi Margherita e rosolacci, curata dal critico letterario Franco Vitelli. Quest’ultimo si occupa anche dell’apparato critico della nuova edizione delle opere in prosa uscita nella collana di Laterza “I Robinson” nel 1986.

Nel 2019 Mondadori pubblica l’intera produzione letteraria di Rocco Scotellaro nel volume Tutte le opere, contenuto negli “Oscar Baobab”, collana arricchita da illustrazioni e fotografie. Un ulteriore omaggio a un poeta e a un «capo politico naturale, che seppe vincere battaglie elettorali e che è rimasto ancora oggi, col suo nome, un simbolo leggendario di forza vittoriosa per i compagni contadini».

 

Lisa Riccetti