Recensioni

Un elogio al lamento della mediocrità

di Lorenzo Baccari

Alessandro Banda
Il lamento dell’insegnante
Collana: Biblioteca della Fenice
Guanda, 2015
pp. 180, 15€

lamento insegnante1«Studenti, di che vi lamentate? Avete una scuola di merda proprio per prepararvi alla vita che vi attende dopo, cioè una vita di merda». Basterebbe questo frammento per esemplificare il tono beffardo e ironico de Il lamento dell’insegnante, ultimo saggio dello scrittore Alessandro Banda, che arricchisce così il suo già folto catalogo per Guanda.

«Chiunque si crede autorizzato a parlare di scuola, tranne chi ci lavora davvero» afferma nelle prime pagine, quindi decide di farlo lui, insegnante di lungo corso, attraverso una carrellata di autori che fluttuano leggeri da un’epoca all’altra. Si studiano i testi, gettando uno sguardo sulla storia, da Ovidio a Musil, passando per Dante, Montaigne e molti altri.

Ad accomunarli è il sentimento negativo nei confronti dell’insegnamento. Le numerose citazioni creano una continua analogia tra passato e presente: due poli che si attraggono specchiandosi in temi sempre attuali come la meritocrazia, il distacco della scuola dalla vita reale e l’ordinarietà dell’insegnante mal pagato.

Tutto è avverso, dunque, ostile e inaccettabile. Tutto è da cambiare. Ma proprio quando cediamo assopiti alla millenaria lamentela, ecco che Banda ci scuote rivelando la sua provocazione: la scuola non deve cambiare. Perché se la vita che ci attende è «una vita di merda», è la scuola stessa a permetterci di affrontarla, insegnandoci a «fregare ed essere fregati», premiando la mediocrità e troncando il genio.

«Noi desideriamo ardentemente l’immobilità del mutamento» perché siamo terrorizzati dal futuro, e il miglior antidoto all’appassire è continuare ad appassire nelle «aule pietrificate» dove il tempo non esiste. È questo il compito della scuola: proporre un andamento ciclico, puntuale e rassicurante come le maree, per godere della noia che grazie a lei ben conosciamo. Come sarebbe la felicità se non percepissimo il suo contrario? Non sarà certo un lamento lungo duemila anni a distoglierci dal banale.

Fonte foto: http://www.amazon.it/Il-lamento-dellinsegnante-Alessandro-Banda-ebook/dp/B012GOLEWU