tob robinson
News

Un Eco più forte che mai – Top of the Books

Una settimana apparentemente con poche variazioni e non significative. Apparentemente.

Perché se i primi dieci sono all’incirca gli stessi della settimana scorsa ­– esce Simenon e rientra #valespo – nella parte bassa della classifica qualcosa cambia: A distanza di anni, se si esclude una fugace presenza nel 2016 in occasione della morte dell’autore, ritroviamo nuovamente in classifica Umberto Eco con Il nome della rosa.

In testa conduce Gianrico Carofiglio, seguito a vista da L’isola dell’abbandono di Chiara Gamberale e da Camilleri che sale in terza posizione. Scendono invece, Doppia Verità, Rien ne va plus e il saggio politico di Matteo Renzi.

eco

È lecito domandarsi a chi vada il riconoscimento per questa nuova comparsa in decima posizione. Potremmo rispondere che è tutto merito del regista Giacomo Battiato, autore della nuova miniserie andata in onda sulla Rai, un vero successo grazie a John Torturro nei panni di Guglielmo da Baskerville accompagnato dal sul fedele Watson, ah no, volevo dire Adso.
Con uno share del 27% per la prima puntata e del 19% per la seconda, questa serie tv ha raggiunto tutte quelle persone che non hanno ancora letto Il nome della rosa, o che hanno deciso di ricomprarlo o, perché no, di regalarlo in una veste meno classica e più “labirintica”, come mostra la nuova copertina.

È bello pensare che grazie alla serie, creazione a cui si dedicò in parte lo stesso Umberto Eco, nuovi lettori si siano avvicinati al romanzo long seller, premio Strega del 1981, che si può definire un vero e proprio successo planetario.
Di Eco si è scritto molto, anche dopo la sua morte, benché avesse chiesto il silenzio stampa per almeno un anno. Sarebbe inutile elencare meriti e onorificenze ricevute dal professore come semiologo, scrittore e collaboratore in casa Bompiani; ci basterà ricordare che scrisse Il nome della rosa esclusivamente a penna e che il romanzo gli saltò in mente come un giallo, dopo aver visitato un’abbazia e passato ore a disegnare labirinti e personaggi. Dall’immagine alla parola, come raccontava Calvino.

Don Ciotti

Ma un salto nel la classifica della saggistica questa settimana è d’obbligo.

Infatti, dopo Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani di Matteo Renzi, si posiziona per le edizioni del gruppo Abele il piccolo libro di Don Ciotti: Lettera a un razzista del terzo millennio.

Il fondatore di Libera (si veda il sito ufficiale dell’associazione: http://www.libera.it/) scende ancora una volta in prima linea per denunciare quell’atteggiamento di chiusura e paura che si sta insinuando nella nostra società, e lo definisce senza mezzi termini “razzismo”. Numeri alla mano, Don Ciotti predica il suo vangelo fornendo dati e non solo parole, perché oggi, proprio oggi, «di fronte all’ingiustizia che monta intorno a noi non si può più stare zitti».

 

Classifica di “Robinson”, da “Repubblica”:

1 – Gianrico Carofiglio, La versione di Fenoglio

2 – Chiara Gamberale, L’isola dell’abbandono

3 – Andrea Camilleri, Conversazioni su Tiresia

4 – Matteo Renzi, Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani

5 – Michael Connelly, Doppia verità

6 – Sespo e Mazzei, #valespo

7 – Antonio Manzini, Rien ne va plus

8 – Iris Ferrari, Le nostre emozioni

9 – Marco Missiroli, Fedeltà

10 – Umberto Eco, Il nome della rosa

Eleonora Bitti

Nel caso vi foste persi il Top of the Books della settimana scorsa: Una Settimana in Giallo