ABEditore tra estetica gotica e fascino esoterico. Intervista ad Antonella Castello
In un panorama editoriale in continua evoluzione, ABEditore si distingue per il suo catalogo, dedicato ai generi gotico e horror, la sua veste grafica dal forte richiamo vittoriano, l’alto livello dei materiali e la cura della selezione delle pubblicazioni. Ogni volume è il risultato di un’attenta ricerca editoriale, dalla scelta della carta alla progettazione grafica, che rende l’esperienza di lettura unica e coinvolgente: la missione di ABEditore è quella di creare libri che non siano solo da leggere, ma da vivere, trasformando ogni pagina in un viaggio emozionante all’insegna del fascino del macabro e dell’esoterismo. Oggi abbiamo il piacere di approfondire la storia e lo spirito che la anima attraverso le parole della sua direttrice editoriale, Antonella Castello.
Partiamo dalle basi: ABEditore, prima, si occupava di tutt’altro. Quando e come è nata l’idea di darle l’attuale impronta gotico-orrorifica?
L’idea nasce dalla nostra passione per quel tipo di letteratura. Nel 2015 si è deciso di dare alla c.e. un nuovo asset, scegliendo di pubblicare dei libri di genere gotico-horror che avessero come tratto distintivo il formato tascabile, l’attenzione per la grafica e la cura per la carta: così nasce la collana dei “Piccoli Mondi”.
ABEditore è nota per la cura estetica delle sue pubblicazioni. Quanto è importante per voi l’aspetto visivo di un libro? C’è un elemento che, a livello grafico, in una vostra pubblicazione non deve mai mancare?
Ovviamente l’aspetto visivo conta moltissimo: inutile girarci intorno, un libro di primo acchito viene giudicato (anche) dalla copertina! Questa cosa noi abbiamo cercato di valorizzarla sin da subito, sin dalla prima pubblicazione: i libri devono essere interessanti esteticamente anche all’interno; perciò nei nostri libri non sono mai mancate le illustrazioni e i richiami grafici tra le loro pagine.
ABEditore punta molto sul fascino “nostalgico” della carta stampata – basti pensare, a titolo di esempio, alla collana “L’Imbustastorie”. In un’epoca dominata dal digitale, come vede il futuro del libro cartaceo e quale ruolo intende giocare ABEditore in questo contesto?
Il digitale va bene per velocizzare i processi che hanno a che fare con il “consumo” quotidiano: pagare le bollette, rimanere aggiornati su notizie e info, rimanere in contatto con le persone a distanza. La lettura, che è forse l’esperienza caratterizzata dalla lentezza per eccellenza (dove per lentezza non si intende la quantità più o meno lunga di tempo impiegato a terminare un volume, bensì l’atto di scegliere il libro dallo scaffale, mettersi comodi e sorseggiare la propria bevanda preferita mentre si sfogliano le pagine), non potrà mai prescindere dall’utilizzo dell’elemento cartaceo. Per quanto gli ebook abbiano un notevole peso, ormai, nel mercato editoriale, il libro fisico è l’oggetto che regala la vera experience. ABEditore per il momento non si è dedicata alla pubblicazione dei suoi libri in ebook perché, potendo tranquillamente considerare i nostri volumi degli oggetti-libro particolari, non avrebbe senso per un lettore acquistare una versione digitale. O comunque, non ne ricaverebbe lo stesso piacere.
Il vostro catalogo include molte opere classiche riproposte in edizioni ricche di illustrazioni dall’atmosfera vittoriana. C’è un classico pubblicato da ABEditore che secondo lei rappresenta al meglio l’identità della casa editrice?
Il Fantasma dell’Opéra è un bellissimo connubio delle cose in cui ci identifichiamo: estetica e qualità letteraria.
La ricerca iconografica spesso porta a scoperte inaspettate. C’è stata un’immagine o un’illustrazione trovata durante questo processo che ha cambiato radicalmente l’approccio o l’interpretazione di un’opera che stavate pubblicando?
Facendo tantissima ricerca sugli archivi digitali il nostro grafico non si concentra necessariamente sul progetto in corso, piuttosto cataloga e archivia ogni scoperta che ritiene interessante in modo che possa essere pronta per quando il tema giusto la riterrà necessaria. Quindi ecco, avendo una quantità notevole di materiale classificato, di solito la combinazione immagine/titolo si associa con relativa facilità e pochi dubbi.
Lei ha curato personalmente i libri L’altra metà delle fiabe e Grimorio. Può raccontarci cosa ha ispirato la creazione di questi progetti?
Sono stati ispirati da due argomenti che mi hanno sempre affascinato e che in qualche modo sono anche collegati: la stregoneria, la sua storia, la figura della strega in quanto donna, e le fiabe, un incanto per bambini che però nascondono un’origine ben più oscura.
Può condividere qualche anticipazione sulle novità in arrivo?
Ci sarà una nuova uscita a brevissimo per la collana “Piccoli Mondi” a tema vampiri, stiamo cercando di preparare una sorpresa un po’ articolata per il periodo di Halloween e una raccolta di racconti gotici di un autore russo per lo stesso periodo; poi arriveranno due strenne natalizie di un autore e un’autrice già pubblicati da noi e apprezzatissimi dal pubblico. Oltre al proseguimento della collana “Imbustastorie – Edizione Arcani”.