Mondo Editoriale

L’azienda grafica: dal progetto al libro come oggetto

Il processo che trasforma un testo in un libro comporta diversi passaggi che coinvolgono attori interni ed esterni alle case editrici. Una di queste fasi è la produzione del libro come oggetto: avviene esternamente alla casa editrice in tipografie o in aziende grafiche, come quella che abbiamo avuto l’opportunità di visitare. Si tratta dell’azienda Grafiche Ortolan, situata ad Opera, in provincia di Milano: da più di cinquant’anni progetta e realizza stampe commerciali, cartotecniche e editoriali. Dopo una breve visita al laboratorio di progettazione grafica, dove i titolari Luca e Daniele ci illustrano la gestione degli ordini e l’elaborazione dei progetti, ci spostiamo nella parte dedicata alla stampa e alla legatoria. Entrando nel reparto stampa siamo subito colpiti dal rumore delle macchine: inizialmente assordante, durante la visita diventa un ritmico sottofondo che ci accompagna.

Funzionamento di una macchina offset

Offset

Un’enorme offset cattura la nostra attenzione: si tratta di una macchina per la stampa indiretta. Il processo parte dalla matrice, una lastra di alluminio incisa con un procedimento simile a quello delle antiche fotografie. Un primo rullo bagna la lastra con una soluzione di acqua e alcool che impregna solo le parti non incise. Successivamente la lastra passa attraverso i rulli inchiostratori che si trovano all’interno dei castelli di stampa. Ogni castello ha nella parte alta un calamaio che permette al singolo inchiostro colorato di entrare nella macchina e impregnare la parte incisa della matrice. Il passaggio da lastra a foglio avviene in maniera indiretta: un cilindro di caucciù e uno di pressione schiacciano la matrice e il foglio senza farli entrare in contatto.

Pantone e quadricromia

Nero, giallo, magenta e ciano

La macchina offset permette di stampare sia con i colori pantone, sia con il sistema della quadricromia. Nel primo caso si sceglie una tonalità specifica – il pantone – mentre nel secondo caso si utilizzano quattro colori base: ciano, giallo, magenta e nero. È possibile stampare contemporaneamente con i pantoni e con la quadricromia inserendo un colore in ogni castello di stampa. L’uso del pantone permette di scegliere un colore predefinito, ad esempio un arancione 021, generalmente stampato “a fondo pieno”, oppure trasformato in retino con varie gradazioni di tonalità. Invece, il sistema della quadricromia stampa la stessa tonalità di arancione combinando e sovrapponendo il giallo e il magenta con le opportune indicazioni di retino.

 

In altre parole, il retino modula le gradazioni di colore. Per ottenere un arancione 021 attraverso la quadricromia bisogna combinare il giallo e il magenta nella stessa percentuale. Se invece si combinano il giallo e il magenta con retinature diverse (un colore prevale sull’altro in termini di percentuale), si otterrà una tonalità di arancio più tendente al giallo o più tendente al magenta. Il retino, fondamentale per la stampa, è visibile sul prodotto finito attraverso un lentino tipografico.

L’azienda grafica come museo di oggetti storici

Nel reparto stampa ci sono altre macchine oltre alla offset, come la stampa digitale, la taglierina e la rilegatrice. Accanto alle macchine ci sono bancali ordinati di carta con indicazioni su tipologia e grammatura, selezionata a seconda del prodotto da stampare e alle richieste dei clienti.

Cassa tipografica e compositoio

Dopo aver esplorato i processi della stampa moderna, la nostra attenzione è attirata da un mobile di legno che si intravede dietro una macchina chiamata stella tipografica. Nella parte alta del mobile sono sistemate le righe tipografiche, mentre i caratteri si trovano nella cassa tipografica, perfettamente ordinati. Sul tavolo di appoggio trova spazio un compositoio: provando ad usarlo, ci rendiamo conto di  quanta attenzione è necessaria per trovare velocemente i caratteri nella cassa – il tipografo conosce l’esatta posizione di ognuno – e sistemarli sul compositoio.

Officina tipografica e azienda grafica: un unico obiettivo

Dall’invenzione della stampa a caratteri mobili sono passati più di seicento anni – la prima opera fu la Bibbia di Magonza, stampata da Johann Gutenberg, il socio Fust e l’incisore Schöffer nell’officina tipografica – eppure le innovazioni tecnologiche e le attrezzature moderne di un’azienda grafica hanno sempre lo stesso scopo: la trasformazione del progetto in oggetto concreto.

Alice Faravelli

 

Si ringrazia l’azienda Grafiche Ortolan per averci regalato l’esperienza di osservare il funzionamento delle moderne attrezzature e permesso di toccare con mano gli oggetti storici.

Le fotografie sono state scattate dall’autrice dell’articolo.