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Il mercato dei libri usati: dalle tradizionali bancarelle alla nuova iniziativa firmata Mondadori

Il mondo dei lettori, si sa, è da sempre diviso in due grandi categorie: da un lato ci sono quelli che amano comprare esclusivamente libri nuovi, immacolati e senza pieghe o sottolineature lasciate dal precedente proprietario e che addirittura, quando sono in libreria, fanno passare tutta la pila del libro scelto per andare a prendersi l’ultima copia rimasta sotto a tutte le altre, per essere sicuri che non sia stata troppo maneggiata dagli avventori precedenti; dall’altro ci sono coloro che non disdegnano quelli nuovi, ma che amano anche girovagare per mercatini e bancarelle alla ricerca di libri apparentemente vecchi e dimenticati, ma che, al contrario, si rivelano spesso delle perle ancora attualissime. Il mercato dei libri usati è da sempre esistito e pare che sia in continua crescita: un’indagine condotta nel 2023 dalla piattaforma di compravendita di articoli usati Wallapop ha evidenziato che sempre più italiani vi si rivolgono durante le loro ricerche (in quell’anno sono stati oltre 18 milioni), soprattutto per il lato economico (acquistando libri usati, infatti, si ammortizza la spesa e si ha accesso ad offerte spesso molto vantaggiose, evidentemente non applicabili nel mercato del libro nuovo), ma anche perché questo dà loro la possibilità di reperire libri in edizioni rare e pressoché introvabili nelle librerie. Molti di loro, poi, dichiarano di approfittare di questo mercato per acquistare libri di cui non sono pienamente convinti, perché averli pagati poco, in qualche modo, non dà loro la sensazione di aver sprecato soldi inutilmente. All’interno della categoria degli amanti dei libri usati, poi, vi è un’ulteriore distinzione: ci sono quelli che più questi mostrano i segni del loro passato utilizzo e più se ne innamorano e li considerano merce preziosa e ci sono altri che, pur acquistandoli usati, preferiscono che la condizione dei libri sia il più tendente al nuovo possibile. C’è poi chi decide, una volta letti, di conservarli e chi, se non li ha particolarmente apprezzati, decide di rivenderli, spesso per acquistarne subito altri. Molti lettori, infine, preferiscono rivolgersi direttamente alle biblioteche, dove procurarsi qualsiasi tipo di libro non costa assolutamente nulla. Insomma, i modi per avere accesso ai libri, anche gratuitamente, sono davvero tanti e le scuse plausibili per non leggere davvero poche.

Ma quali sono i principali canali di vendita di libri usati? Al primo posto sembrano esserci le piattaforme di compravendita online (come eBay, Wallapop o Vinted), che nel 2023 sono state usate da ben 13 milioni di italiani (34,8%) per cercare e acquistare titoli; al secondo posto troviamo i negozi fisici, ovvero tutte quelle librerie specializzate in libri usati o antichi, frequentate nello stesso anno da 12 milioni di italiani (32,2%); al terzo posto le tradizionali bancarelle, che hanno soddisfatto la preferenza di 11 milioni di italiani (29,2%). Impossibile, poi, non menzionare il Libraccio, la famosa catena di librerie da sempre specializzata nella compravendita di testi scolastici usati, a cui la quasi totalità degli studenti si è affidato almeno una volta nella propria carriera scolastica per tentare di sbarazzarsi di manuali non particolarmente amati e ricavarne qualche soldino.

Comprare libri usati non solo contribuisce a un’economia circolare, ma è anche un gesto importante per ridurre gli sprechi: si stima che nel 2023 in Italia siano stati pubblicati circa 85.000 libri a stampa, di cui più della metà sono rimasti invenduti e sono stati resi all’editore o al distributore rischiando di finire al macero, dato che tenerli in magazzino costerebbe più che distruggerli. Si tratta spesso di libri ancora in ottimo stato e di alto valore letterario, che magari sono stati semplicemente stampati in esubero. Per far fronte a questi sprechi esistono realtà come Librokilo, un progetto che mira a salvare dal macero tutti quei libri usciti dal circuito del mercato editoriale, che vengono raccolti da librerie, editori, distributori e lettori privati, selezionati e venduti con un prezzo al chilogrammo molto competitivo; così facendo si riduce lo spreco di carta e si aiuta la diffusione a livello sociale del concetto per cui i libri non solo devono poter essere accessibili a tutti, ma che ognuno di loro meriti di essere letto infinite volte, perché, passando di mano in mano, avrà sempre qualcosa di nuovo da raccontare. Esistono, poi, tantissime associazioni che una o due volte all’anno organizzano la cosiddetta All you can read, una giornata in cui è possibile acquistare una sportina al prezzo simbolico generalmente di 10 euro e riempirla con tutti i libri disponibili che riesce a contenere.

Una bellissima novità è che, se finora non era mai stato possibile, da poche settimane in oltre 300 Mondadori Bookstore aderenti è possibile lasciare i propri libri usati (dalla saggistica alla narrativa, dai classici ai libri per bambini, sono esclusi solo i testi scolastici) e ricevere in cambio una gift card corrispondente al valore totale dei titoli da poter utilizzare per acquistarne di nuovi sia nelle librerie fisiche sia sul sito del gruppo Mondadori. Questa nuova iniziativa è nata dalla collaborazione con la startup Zeercle, che gestisce il servizio di ritiro e riacquisto di libri a livello europeo e rappresenta una novità assoluta nel panorama italiano: senza contare l’eccezione rappresentata dal già citato Libraccio, è la prima volta che un grande gruppo generalista promuove un servizio di questo genere, improntato al riuso, all’economia circolare e alla sostenibilità economica e ambientale della lettura.

Perchè i libri nuovi hanno un fascino tutto loro, ma quelli usati hanno una marcia in più: non solo raccontano la storia che contengono, ma ne possono raccontare mille altre, quelle di tutte le mani che li hanno aperti per leggerli.

Sveva Ghilardi