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Mondolibri: la parabola di un grande esperimento di editoria partecipata

C’è stato un tempo in cui ricevere a casa un catalogo cartaceo di libri era un piccolo evento mensile. Sfogliarlo, segnare con una penna i titoli desiderati e attendere il pacco postale erano gesti familiari per centinaia di migliaia di lettori italiani. Mondolibri, uno dei più longevi e noti club del libro in Italia, è stato a lungo protagonista di questa abitudine. Ma cosa resta oggi di quel modello? E quale ruolo ha avuto Mondolibri nel plasmare il consumo culturale del nostro Paese?

Le origini: lettori per corrispondenza

Mondolibri nasce negli anni ‘70 sull’onda del successo internazionale dei book club, diffusi negli Stati Uniti con il celebre Book of the Month Club del 1926. In Italia, Mondolibri riesce ad adattare quel modello alla realtà culturale e logistica del nostro Paese, puntando su un sistema di vendita per corrispondenza basato su una selezione editoriale mensile.

Il funzionamento è semplice ma efficace: ogni mese il club propone un “libro del mese” che il socio riceve automaticamente, a meno che non lo rifiuti entro una certa data. Un sistema a metà tra abbonamento e vendita, che garantisce una base di vendite stabile all’editore e, al tempo stesso, accesso agevolato ai libri per l’utente.

Negli anni d’oro – tra la fine degli anni ‘80 e i primi 2000 – Mondolibri conta centinaia di migliaia di soci attivi. Il catalogo è vario e attento sia ai bestseller che alla narrativa di qualità, con edizioni proprie (spesso in formato ridotto o “book club edition”) e con un occhio alle novità internazionali.

La centralità nel mercato editoriale

Mondolibri ha un ruolo significativo nel panorama editoriale italiano. Collaborando con i principali gruppi editoriali (tra cui Mondadori, Rizzoli, Giunti), contribuisce a diffondere titoli anche al di fuori delle librerie fisiche, raggiungendo aree dove la distribuzione libraria è scarsa o inesistente.

Non solo: grazie al suo sistema di selezione, Mondolibri è anche un mediatore culturale. I libri scelti per la distribuzione mensile ricevono visibilità e, spesso, hanno un ruolo centrale nella costruzione del successo di un autore. Il club, inoltre, sperimenta progetti di fidelizzazione, collane tematiche e promozioni legate a eventi culturali.

Negli anni Mondolibri lancia diverse “sotto etichette”, tra cui Euroclub e Club degli Editori, ciascuna con un’identità specifica. Una forma di “microeditoria” commerciale che permette al gruppo di segmentare il pubblico e intercettare le diverse fasce di lettori.

Internet cambia tutto

Con l’avvento dell’e-commerce e dei grandi player come Amazon, il modello dei club del libro inizia a perdere attrattiva. I lettori, sempre più digitalizzati e presenti sul web, preferiscono scegliere autonomamente cosa leggere, ordinare online e ricevere il giorno dopo il libro come prodotto.

Mondolibri cerca di adattarsi: lancia una nuova piattaforma online, aggiorna il catalogo, semplifica le procedure. Ma il cuore del suo modello – l’invio automatico, il catalogo mensile cartaceo, la logica del rifiuto attivo – inizia a risultare obsoleto, soprattutto agli occhi delle nuove generazioni.

L’incorporazione in Mondadori Store

Nel 2017, il gruppo Arnoldo Mondadori Editore, già partner e fornitore di contenuti per Mondolibri, incorpora l’intero business nei propri canali di vendita. Il marchio Mondolibri viene assorbito sotto l’ombrello Mondadori Store, segnando la fine dell’esperienza come club del libro indipendente.

Oggi il sito www.mondolibri.it esiste ancora, ma reindirizza al portale e-commerce di Mondadori. Il catalogo è integrato con l’offerta generale, e non esiste più né il libro del mese. Di fatto, l’esperienza di club si è dissolta, sostituita da quella di un comune negozio online di libri.

Per molti ex soci è stata la fine di un’epoca: alcuni hanno conservato le edizioni speciali stampate per il club, ormai introvabili, altri hanno accolto il cambiamento con disincanto, adattandosi alla nuova normalità digitale.

Cosa resta di Mondolibri?

La storia di Mondolibri è la fotografia di un periodo importante della cultura editoriale italiana. Ha rappresentato un ponte tra l’editoria industriale e il lettore comune, in un’epoca in cui l’accesso ai libri era ancora parzialmente vincolato per ragioni logistiche ed economiche.

Rappresenta anche un esempio di come i modelli culturali abbiano sempre bisogno di rinnovarsi continuamente. La transizione digitale non ha colto tutti impreparati, ma ha messo a dura prova le realtà più ancorate a formule del passato, risultando invece un’occasione per altre.

Eppure, Mondolibri lascia come eredità l’idea che leggere possa essere un atto collettivo, guidato e vissuto dentro una comunità e in un sistema di cura e selezione. Oggi lo ritroviamo in gruppi di lettura online, newsletter letterarie, piattaforme social dedicate ai libri. La logica è cambiata, ma la necessità e il gusto di essere orientati alla lettura rimane. 

Mondolibri, in fondo, è stato un grande esperimento di editoria partecipata. E come tutti gli esperimenti, anche quando finiscono, lasciano una traccia. Sta a noi raccoglierla, aggiornarla e, se necessario, reinventarla.

Marco Aloisi


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