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Mondo Editoriale

Garzanti e il paratesto dei romanzi di Toshikazu Kawaguchi

Non c’è dubbio che quello di Toshikazu Kawaguchi sia uno dei fenomeni editoriali del momento. L’autore, classe 1971 e proveniente dal mondo della regia e della sceneggiatura, è noto principalmente per aver scritto Finché il caffè è caldo. Il libro parla di una bizzarra caffetteria giapponese che può fare rivivere ai propri clienti momenti chiave della propria esistenza, in particolare attimi in cui si è presa una decisione sbagliata. Uscito per la prima volta in Giappone nel 2015, il romanzo diventa presto un fenomeno di costume, aggiudicandosi la vittoria al Suginami Drama Festival, e vende oltre un milione di copie. Poco dopo, lo scrittore pubblica diverse altre storie ambientate in questa speciale caffetteria.

Kawaguchi è edito in Italia da Garzanti, nella collana Narratori moderni, a partire da marzo 2020, poco dopo l’inizio della pandemia di Coronavirus. Oltre a Finché il caffè è caldo (marzo 2020) sono stati pubblicati Basta un caffè per essere felici (gennaio 2021) e Il primo caffè della giornata (gennaio 2022). Le scelte paratestuali dell’editore milanese sono interessanti da osservare, perché lasciano che il successo dell’opera parli per sé.

Finché il caffè è caldo presenta, nella trentesima ristampa di luglio 2021, una tipica sinossi in seconda di copertina e le “regole” della caffetteria in quarta di copertina, accompagnate da un paio di citazioni della stampa. La terza di copertina, invece, non presenta la consueta biografia dell’autore, bensì la storia editoriale del romanzo in Italia, a partire dall’uscita nel marzo 2020 fino al culmine dell’attenzione mediatica in estate e alle numerose ristampe in autunno. L’intento è chiaramente quello di attirare il lettore con una breve sintesi dell’enorme successo dell’opera (“il romanzo conquista le prime cinque posizioni delle classifiche. Non si muoverà più da lì.”, “[…] l’esordio straniero più venduto del 2020.”, eccetera), ma si può notare anche un breve commento sulle possibili ragioni di tale popolarità: “[…] Per i lettori, la caffetteria ideata da Kawaguchi è il luogo perfetto per ritrovare felicità e serenità. Sui social si scatena un passaparola inarrestabile.”

Quest’ultimo concetto del pubblico che trova nel romanzo un conforto dal difficile periodo pandemico viene ripreso ed espanso dal paratesto del seguito, Basta un caffè per essere felici, in particolare dalle citazioni delle testate che sono selezionate precisamente per sottolineare questa idea: “Un balsamo per le nostre anime ferite. Panorama”, “Un romanzo magico […]. Cosmopolitan”, “Una lettura […] per dimenticare le preoccupazioni quotidiane. Publishers Weekly”. Forte del successo del primo romanzo, quest’opera (nell’undicesima ristampa di ottobre 2021) opta per una terza di copertina più tradizionale, con una brevissima presentazione dell’autore.

Il primo caffè della giornata, pubblicato a gennaio 2022, presenta sia elementi di continuità che di rottura con le precedenti scelte paratestuali: da un lato, aggiunge più citazioni della stampa incentrate sulle qualità rasserenanti dell’opera (“[…] un canto alla vita nuova che si intravede all’orizzonte, alla primavera dopo un inverno difficile. Annachiara Sacchi, La LetturaCorriere della Sera, “Una lezione perfetta per tempi incerti […]. Lara Crinò, la Repubblica”, “[…] tutto scorre stravagante e rassicurante, come se, finché si è lì, non potesse succedere nulla di male. Alessandra Cipelli, Donna Moderna”), alle quali è dedicata l’intera quarta di copertina. Per la terza di copertina, invece, si adotta nuovamente l’impostazione del primo romanzo, riportando una versione aggiornata della storia a tappe di questo fenomeno editoriale nel nostro Paese.

Uniforme è invece la progettazione grafica dei tre libri, con un dorso a motivi giapponesi in varie sfumature di rosa e copertine che catturano l’atmosfera rilassante di una caffetteria giapponese: un tavolo, o un bancone nel caso de Il primo caffè della giornata, sedie o cuscini per accomodarsi, un placido gatto bianco e dei rami di ciliegio in fiore, il tutto su uno sfondo monocromatico a tinte delicate (azzurro per il primo romanzo, giallo per il secondo e verde per il terzo). Queste scelte donano ai romanzi di Kawaguchi un’uniformità che li contraddistingue anche all’interno di una collana assolutamente eterogenea come Narratori moderni di Garzanti.

Federico Arata