Passato e presente si parlano nella “Piccola Biblioteca Morale”
Dopo più di vent’anni dalla prima uscita, nel 2019 edizioni e/o ha riportato nelle librerie una collana piccola ma audace. Si tratta della “Piccola biblioteca morale” e proprio queste tre parole bastano a identificarne le caratteristiche.
La collana è piccola nel formato, vuole costituire una biblioteca fondamentale di testi ed è morale nel suo intento di dare, attraverso le tematiche proposte, strumenti e stimoli utili per formare un pensiero critico e indipendente dalle «idee correnti e manipolate», così come un incentivo ad agire.
I volumi che compongono la PBM sono brossure di 18 ✕ 11 cm (ma disponibili anche in versione digitale) e hanno un prezzo che va dagli 8 ai 10 euro. La grafica delle copertine è omogenea, come per le collane della migliore tradizione: il motivo a rombi si ripete in palette di colori diverse per ogni titolo, mentre un rombo più grande e centrato ospita i testi, da una parte, della prima di copertina e, dall’altra, della quarta. Nella prima, le informazioni sono varie: dalla sigla PBM, che ha un logo proprio, al titolo, all’autore e all’editore, ma si trovano soprattutto due elementi importanti e ormai insoliti.
Il primo è il nome del direttore della collana Goffredo Fofi che firma anche un testo di presentazione alla collana, una sorta di manifesto riproposto alla fine di ogni volume. Puntare l’attenzione sul nome del direttore, che diventa garante dei contenuti e degli intenti sottostanti all’iniziativa editoriale, è una mossa che ci fa tornare alla seconda metà del Novecento, quando erano tante le collane che avevano alle spalle personalità talmente caratterizzate e conosciute che bastavano ad attirare il pubblico – pensiamo alle “Centopagine” di Calvino o alla “Biblioteca delle Silerchie” diretta da Debenedetti. Oggi come allora, basta leggere il nome di Fofi, saggista, attivista, critico e giornalista tra i ranghi di alcune delle riviste più importanti del secondo Novecento, per capire che direzione vuole prendere la “Piccola Biblioteca Morale”.
Attualmente, la PBM conta ventitré titoli di saggistica in catalogo tra autori italiani e stranieri, attraverso duecento anni di letteratura. La collana (ri)esordisce in libreria con una versione integrale di Sulla liberazione della donna di Simone De Beauvoir basato su un’intervista che l’autrice concesse nel 1977 alla rivista “Ombre rosse” e che, oggi, si rivela ancora puntuale e attuale. Segue Gesù il Cristo di Ernesto Buonaiuti – opera che fu iscritta nell’Indice dei libri proibiti da papa Pio X –, e poi Lev Tolstoj, George Orwell, Fabrizia Ramondino per arrivare a una raccolta di discorsi, scritti e interventi di Giacomo Matteotti.
Un filo rosso che lega persone da diversi luoghi ed epoche, di diverse culture e posizioni politiche, ma con volontà e desiderio di cambiamento radicali. Questa è la premessa, che campeggia su ogni copertina: la “Piccola Biblioteca Morale” è una collana di pensiero radicale che vuole «reagire all’abulia della cultura di questi anni», capire le criticità di questo presente osservare e trovare una risposta collettiva. In particolare Fofi (quindi la PBM, quindi edizioni e/o) ripropone scritti e contributi di figure intellettuali forti, parole che suppur passate si rivelano «all’altezza delle necessità del nostro tempo [,] che ancora servono a capire e ad agire».
Dalla sociologia alle scienze, dalla religione all’arte, la “Piccola Biblioteca Morale” si e ci assegna il compito di guardare al futuro cercando di dare risposte ai problemi del presente in un costante scambio e dialogo col passato, che ha ancora la capacità di essere rilevante e di ispirare i lettori.
Eleonora Pasquariello