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I grandi romanzi sull’identità nera, di oggi e di ieri

Libri per educare, libri per istruirsi, ma anche libri per sentire. La storia americana di segregazione razziale può forse sembrarci lontana, ma leggendo i romanzi di grandi autori di colore, che con delicatezza e sfrontatezza raccontano le ingiustizie che una comunità ha dovuto sopportare da che se ne ha memoria, ci si rende conto che la libertà non ha colori né confini.

«[…] a tutti gli uccelli neri della speranza
Che sfidano la storia avversa
Innalzando il loro canto»

Maya Angelou, dedica in Io so perché canta l’uccello in gabbia

Queste sono le storie di uomini e donne che possono renderci un po’ più umani, un po’ più uniti, aiutandoci a praticare l’empatia e la consapevolezza. Ciò che è accaduto a George Floyd il 26 maggio scorso — la cui uccisione a sangue freddo per mano della polizia di Minneapolis ha fatto scoppiare diverse rivolte in tutti gli Stati Uniti e in alcune capitali europee riunite sotto il grido di «Black lives matter» — non è insolito nella storia della comunità afroamericana. Storie del genere si possono ritrovare infatti nel recente romanzo I ragazzi della Nickel (Mondadori, ed. 2019) di Colson Whitehead, definito dal magazine “Time” il narratore dell’America, fresco di premio Pulitzer nel 2020. Nel pieno delle lotte civili, tra Rosa Parks, i discorsi di Martin Luther King e Malcolm X, il giovane afroamericano Elwood Curtis per quella che si potrebbe definire ‘una serie di sfortunati eventi’ viene portato in un riformatorio giovanile, la Nickel Academy. L’ istituto s’ispira alla Arthur G. Dozier School for Boys di Marianna, in Florida, luogo di abusi e violenze, scoperti solo anni più tardi grazie ad alcuni studi compiuti sui terreni adiacenti all’edificio.

Crudo e reale, il romanzo Tra me e il mondo (Codice Edizioni, ed. 2018) di Ta-Nehisi Coates. Da figlio di un black panther, si fa padre e in una lunga lettera al figlio quindicenne ripercorre la sua vita intrecciata a quella della sua nazione, tra le violenze continue della polizia a danni di cittadini afroamericani.

Sempre per il filone autobiografico in Italia la casa editrice Black Coffee ha pubblicato nel 2019 il romanzo di Kiese Laymon, Il giusto peso. Un memoir americano, la storia di un ragazzino, poi uomo, nato nel profondo sud americano, sulle rive ‘brucianti’ del Mississipi. La stessa casa editrice ha pubblicato l’esordiente Nafissa Thompson-Spires, con Facce di Colore, di cui abbiamo precedentemente parlato nel nostro blog.

La Thompson-Spires inoltre è stata paragonata dalla critica a un altro scrittore americano Paul Beatty. Nel suo Lo schiavista (Fazi Editore, ed. 2016), racconta la storia di un nero della lower-middle class, cresciuto in un ghetto alla periferia di Los Angeles. Dopo la morte del padre, ucciso dalla polizia in una sparatoria, Bonbon, questo il suo nome, decide di riportare nel ghetto la schiavitù e la segregazione razziale, finendo davanti alla corte suprema. Un satira provocatoria sulla razza, la vita urbana e la giustizia sociale.  Ma il razzismo non è solo quello ben visibile della segregazione, delle ingiustizie sociali e giudiziarie. Nel romanzo Americanah (Einaudi, collana “Supercoralli”, ed. 2014), Chimamanda Ngozi Adichie ci insegna che l’odio razziale in America si insinua anche tra le pieghe dei ricci afro e scorre attraverso il lisciante per i capelli.

Non si può non ricordare tra i grandi della letteratura afroamericana, Maya Angelou con il suo romanzo autobiografico Io so perché canta l’uccello in gabbia (Beat edizioni, ed. 2014) poetico come solo la più cruda realtà sa essere, James Baldwin, con Se la strada potesse parlare (Fandango libri, ed. 2020) e il più politico La prossima volta il fuoco (Fandango libri, ed. 2020), e infine Toni Morrison. La scrittrice, recentemente scomparsa, è stata infatti ripubblicata nelle nuove edizioni di Pickwick, un marchio tascabile che riunisce in un unico catalogo i maggiori successi delle case editrici Piemme e Sperling&Kupfer. Tra tutti spiccano Amatissima, che le ha valso il Pulitzer nel 1988, Jazz, e L’occhio più azzurro, con le nuove copertine dai colori vivaci, da tenere per decorare la libreria o abbellire la propria anima.

Per ultimo vorrei citare Ralph Waldo Ellison — quasi omonimo di Ralph Waldo Emerson, filosofo del trascendentalismo americano — con il romanzo pubblicato nel 1953 Uomo invisibile, rieditato da Einaudi nel 2009 e purtroppo non più disponibile nel catalogo. Fu lo stesso Barack Obama a citarlo come uno dei romanzi fondamentali per la sua formazione e crescita personale. E’ possibile però leggerlo nella versione originale inglese Invisible Man (Penguin, ed. 2014), disponibile anche in formato ebook.

Bonus: Per ricordarci che il razzismo non è solo un affare americano, la giornalista italiana Igiaba Scego ha pubblicato nel 2020 per Bompiani il romanzo La linea del colore.

Laura Volpi

NB: L’immagine di copertina è ad opera di Bodil Jane.