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Icardi e l’Annusatrice: tra profumo e amore – Recensione

«Senza esitare sollevò il pesante libro sui palmi delle mani e se lo portò all’altezza del viso. Per un istante le parve che non stesse accadendo nulla, la qual cosa la rattristò e la rincuorò allo stesso tempo, poi percepì un odore acre, sgradevole, un lezzo che aveva già sentito, ma non ricordava dove. La macelleria del signor Bosco! Il libro odorava di sangue e risuonava dello sferragliare di spade e armature»

L’odore. Quanto possiamo capire grazie ad un odore? Il profumo delle lasagne ci fa ricordare la nonna, la puzza di fumo un incendio. Un libro che odore ha? Un libro profuma di carta nuova, di inchiostro nero e di fatica. Profuma di avventura e libertà.

   Adelina, la protagonista de l’Annusatrice di libri di Desy Icardi edito Fazi editore, sente il profumo antico delle cattedrali, lo scalpitio dei cavalli, gli aromi delle erbe mediche, persino le emozioni dei lettori precedenti.

    Un libro che parla di libri e dell’amore che ancora qualcuno prova nel leggerli e nello sfogliarli. Certo questo non è il primo libro che parla di libri in narrativa, prima della Icardi ne hanno parlato anche Roberto Vecchioni, Markus Zusak, Carlos Ruiz Zafón e molti antri ancora. Quello che cambia è l’ambientazione.

    In un’epoca dove tutto è stantio, elettronico ed impalpabile si ritorna a palare di libri e della loro magia.

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    Adelina ha tredici anni e a scuola non è sicuramente la prima della classe. Un giorno come tanti viene interrogata e deve affrontare il fatto che non riesce più a leggere con gli occhi. Le frasi prima sono chiare e poi pian piano si fanno confuse, finché non riesce più a vedere le parole, finché non riesce a vedere più niente, ma solo a sentire.

    Amalia di anni ne ha un po’ di più e dei libri non si fida, si fida solo di sua nipote che vorrebbe trovasse un buon partito, come a suo tempo aveva fatto lei. Non le piace neanche legga così tanto, perché leggere non serve a trovare marito e a guadagnarsi un posto in società.

   Il romanzo racconta la vita di una famiglia piena di stranezze. Amalia con la nipote in casa incomincia a ripercorrere quella che è stata la sua vita cercando di tirare delle fila immaginarie. Si ricorda del padre che voleva farla sposare a tutti i costi, del suo trasferimento per diventare una sarta e della sua vita notturna da soubrette per poi sposare con l’inganno un ricco ufficiale. Ora invece si ritrova corteggiata da un notaio che le manda dei libri per conquistarla, nonostante non legga.

    È Adelina che legge i libri della zia annusandoli, fino a che qualcuno non scopre il suo segreto e non cercherà di servirsene per tradurre un antico manoscritto.

    L’annusatrice di libri è una piccola dichiarazione d’amore al libro che salva la vita, che ti fa crescere, che crea consapevolezza; al libro in quanto tale, nella sua complessità e nella sua forma. Un libro alla fine può sciogliere anche il cuore della zia più cocciuta.

Un’altra recensione dal nostro blog: http://www.mastereditoria.it/ilblog/la-notte-eterna-di-etel-adnan-recensione/

Francesca Chiarello

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