Recensioni

Serena Dandini e il suo “C’era la luna”: diario intimo di un cambiamento epocale.

Al periodo di ribellione che da sempre caratterizza l’adolescenza Serena Dandini nel suo nuovo libro edito da Einaudi, C’era la luna, ne affianca un altro destinato a passare alla storia.

Sullo sfondo di un’Italia e di un mondo costellato dalle prime manifestazioni di protesta e dagli scioperi generali, l’autrice ripercorre, attraverso una narrazione fresca, intima, genuina e con passaggi audaci, il periodo più caldo della storia del nostro Paese attraverso la delicata fase adolescenziale di giovani ragazze, come la protagonista Sara, e dei loro amici.

Essere una studentessa quindicenne di Roma nord che frequenta la quinta ginnasio negli anni Sessanta non è per niente facile, e Sara Mei questo lo sa bene: in balia di un corpo che cambia rapidamente a ogni nuovo esame davanti allo specchio e che stenta a riconoscere, Sara tenta in tutti i modi di evadere dalla noia e dalla frustrazione opprimenti che la scuola superiore e la famiglia portano con sé. Per riuscirci punta ai piani alti, al liceo, ma soprattutto, a un gruppo di ragazze audaci che incarnano una femminilità consapevole, disinvolta e a lei ancora sconosciuta. L’amicizia con le liceali e il suo coraggio aprono presto a Sara le porte di un mondo inedito, dinamico e coloratissimo in cui scopre sé stessa e il suo corpo, gli altri e il mondo sotto una nuova e inaspettata luce.

In questo vortice di novità Sara viene a conoscenza di possibilità straordinarie e affascinanti: in una Roma e in un’Italia fortemente classista, negli anni Sessanta iniziano a delinearsi alternative e scenari nuovi, dove gli adolescenti, intrappolati in un destino già scritto, decidono di voler tracciare e seguire autonomamente la strada da intraprendere, e nel farlo cambiano le carte in tavola. Progressivamente si prefigura un’idea di società come punto di incontro diretto e concreto, dove il progressivo incrinarsi dell’influenza dell’establishment sfocia in una condivisa identità culturale. È questo il riflesso delle tendenze di quegli anni, di una generazione a cui le etichette iniziano a stare strette, di ragazze e ragazzi che vogliono stare insieme e che si riconoscono come parte integrante e fondamentale di una società che sembra non essersi mai accorta di loro e a cui non interessa sostanzialmente dar voce. La direzione verso cui si procede è un contesto sociale progressivamente sempre più aperto e in cui gli adolescenti sono indiscussi e inediti protagonisti. Ciò che questa nuova società mostra è un importante allentamento, e poi liberazione, della stretta della morale, fino al cambiamento decisivo di idee, atteggiamenti, comportamenti e mentalità: diminuisce così il rispetto per le autorità e le tradizioni, in favore di un moderato, e poi sempre più marcato, rifiuto dei vecchi valori imposti.

Il romanzo di Serena Dandini ci restituisce nitidamente, pagina dopo pagina, i cambiamenti sociali dell’epoca: una storia di un’intera generazione che, attraverso il potere dell’amicizia, di una sana spregiudicatezza adolescenziale e delle fondamentali suggestioni musicali beatlesiane, trova un vero e proprio antidoto alla frustrazione causata da una società in mano agli adulti e preoccupata soltanto di preservare la sua immobilità attraverso una rispettabile immagine di facciata.

C’era la luna è la storia di Sara, ma non solo. È anche quella di migliaia di adolescenti che non vedono l’ora di poter esprimere la loro ritrovata libertà, di ballare e cantare tutti insieme, di affermare una volta per tutte la propria indipendenza e di differenziarsi dai loro genitori e dal mondo degli adulti.

Accomunati dal dissenso e accompagnati dalle note del rivoluzionario album beatlesiano Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band le ragazze e i ragazzi degli anni Sessanta diventano il centro propulsore di un processo che li vede rappresentanti del sempre più crescente divario generazionale: i giovani affermano la loro identità disobbedendo, scuotendo la testa e muovendo i fianchi, leggendo Freud, Marx e ascoltando musica diversissima, lontana anni luce rispetto a quella che ascoltavano i loro genitori.

A questo scenario in fermento si intrecciano le vicende di Sara: le prime delusioni sentimentali e la sessualità, la progressiva confidenza che acquista con il suo corpo e i primi approcci con l’universo maschile, la rapida e mutevole politicizzazione e il rapporto conflittuale e in divenire con i genitori.C’era la luna si rivela un racconto dolce e potente nella sua leggerezza, mai superficiale, in grado ripercorrere gli eventi più significativi che hanno caratterizzato il nostro recente passato e hanno gettato delle importanti basi per il nostro presente.

di Aurora Vezzani

Commenti disabilitati su Serena Dandini e il suo “C’era la luna”: diario intimo di un cambiamento epocale.